Qualche giorno dopo la sfida contro l’Inter, la compagine toscana può godersi il nono posto in classifica, frutto dei 25 punti ottenuti. Il duro lavoro della società e del mister sta portando i frutti sperati e la salvezza è praticamente cosa certa. Contento del rendimento dell’Empoli è certamente Paolo Zanetti, rinato dopo la “difficile stagione” in laguna, al servizio del Venezia.
Paolo Zanetti sull’Empoli
Piena fiducia e rispetto reciproco, anche quello che serviva all’allenatore veneto dopo la delicata stagione – conclusa anzitempo – con il Venezia. In Toscana il tecnico classe ’82 ha trovato la sua dimensione, ritornando in qualità di mister dopo un trascorso da calciatore (tra il 2003 e il 2006, con 52 gare e 2 gol).
La vittoria in trasferta contro l’Inter (per 0-1) ha permesso all’Empoli di confermare l’ottimo periodo e rientrare nelle prime dieci della classifica, aggiungendo un tassello alla salvezza.
Il mister ha così tessuto le lodi dei suoi giocatori, in particolar modo del gi0vanissimo Baldanzi, eroe del match a San Siro:
“L’ho visto subito dopo una settimana di allenamento che aveva qualcosa d’importante: un talento innato. Non è molto strutturato ma è molto rapido e ha un proprietà di palleggio, tecnica e visione di gioco di altissimo livello. Al primo anno di A si sta imponendo in modo prepotente in un campionato difficile. I suoi gol ci hanno portato punti. Davanti a sé ha un futuro bellissimo”.
Si è poi soffermato su quello che è il progetto della squadra, dimostrandosi molto fiducioso:
“Arrivare al risultato mediante un’idea di gioco che possa valorizzare i giocatori e divertire la gente: l’idea resta quella. Stiamo ancora facendo un percorso di crescita, perché al di là dei frutti raccolti, dobbiamo ancora lavorare. La cosa importante è che siamo in crescita continua e solo a metà del percorso, con dentro tanti giovani che hanno ancora molti margini di miglioramento e buona predisposizione a imparare la situazioni di gioco che proviamo quotidianamente”.
Il parere su Vicario e Caputo
Ha poi concluso la sua intervista, per Gazzetta dello Sport, parlando di Vicario e Caputo, due dei tasselli principali del club:
“Caputo lo abbiamo voluto fortemente, come lui noi. Quando c’è feeling, i matrimoni funzionano. Lui incarna perfettamente lo spirito dell’Empoli: al di là dei gol fa sempre la prestazione. Ha alzato il livello dei compagni di reparto e della squadra. Vicario penso sia rimasto perché costa tanto. Quest’anno si è già ampiamente riconfermato. È uno dei migliori portieri italiani in assoluto e merita davvero di fare il salto in una grande squadra e conquistare definitivamente l’azzurro. Al di là delle sue capacità, glielo auguro di cuore perché è un ragazzo serio, umile e grande lavoratore”.
Un futuro roseo per Vicario e Baldanzi, promesse future della nazionale azzurra.
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