C’è un limite al tifo. C’è un limite all’aziendalismo. Si possono persino dire delle mezze bugie a fin di bene ma esagerare sempre e comunque no. Perché alla fine si rischia di perdere la cosa più importante per un giornalista: la propria credibilità.
Ferrari, le telecronache di Carlo Vanzini su Sky Sport
Non dev’essere però facile il lavoro di Carlo Vanzini, il telecronista di Sky Sport per la Formula 1. Da due anni deve raccontare di una Ferrari drammatica e le tenta tutte per cercare di non calcare la mano, per ingigantire cose per far sognare i tifosi della Rossa anche quando non ci sono. Ma in questi giorni, in occasione del Gp di Olanda si è davvero superato. I fatti.
Una “Ferrari da pole position”
Venerdì la prima giornata di prove libere si chiude con Leclerc primo e Sainz secondo sul giro secco. A fine giornata nell’appuntamento televisivo di analisi Vanzini lancia proclami bellicosi, parlando di una «Ferrari da pole position e poi, visto che superare è difficile su questa pista, chissà come potrà finire…». Analisi che vengono smentite in diretta dal responsabile in pista della Rossa, Laurent Mekies, che spiegava il risultato in maniera diversa raccontando che «gli avversari si erano nascosti ma sul passo gara erano molto più veloci di noi…». Ma Vanzini ne aveva ancora, lancia in resta, con proclami anche per la prossima gara, quella a Monza. Pista di puro motore, il punto debole della Ferrari che, lo diciamo subito, non ha una chance che sia una di vincere (a meno di guasti e ritiri clamorosi di Red Bull, Mercedes e forse anche McLaren).
Le Ferrari doppiate male da Hamilton e Verstappen
Poi viene il sabato, ed i sogni di gloria, della pole position, si spengono in fretta con Leclerc e Sainz superati anche dalla Alpha Tauri di Gasly e relegate al 5° e 6° posto.
In gara poi il de prufundis: le due Ferrari sono state doppiate in maniera imbarazzante prendendosi una media di un secondo e mezzo al giro da Verstappen ed Hamilton.
Vanzini, non avendo nulla da dire di positivo sulla Rossa, si è così concentrato sulla bellezza della «marea arancione» dei tifosi di Verstappen invitando i tifosi ad una marea Rossa ed italiana domenica prossima (a ridaje…).
La passione che oscura il giornalismo
Siamo sicuri che la voce di Sky Sport non abbia una percentuale sugli incassi e che esageri in certe uscite proprio per la passione che lo trascina. Ma c’è un limite, c’è un punto, lo ripetiamo, che non va mai superato: l’obiettività.
Certo, non si può dire in maniera schietta che la Ferrari va piano e a Monza si lotterà per la 5^-6^ posizione, troppo duro e poi parlar male delle macchine di Maranello in Italia è reato previsto dal codice penale. Ma si può ad esempio dire di venire a Monza per godersi lo spettacolo di una corsa dal vivo dopo un anno di chiusura delle tribune causa Covid; che si può assistere da vicino ad una nuova puntata della lotta davvero appassionante tra Hamilton e Verstappen per il titolo di Campione del Mondo; che si può anzi forse si deve star vicino alla propria scuderia del cuore quando le cose vanno male.
Perché alla fine a Vanzini forse sfugge una cosa: noi amiamo la Rossa e la Formula 1 a prescindere dai risultati, dai piloti e anche dalle sue sparate tv.