C’erano una volta i soldi. Una volta… Oggi di euro da mettere sul mercato del calcio non ce ne sono. Colpa del Covid, ovvio, basti pensare agli 80 milioni di incassi che lo scorso anno ad esempio l’Inter ha portato a casa e che quest’anno vengono a mancare.Così la regola, per tutti, è la stessa: risparmiare, spendere il meno possibile. E, se si riesce, vendere. Ad esempio l’Inter, dopo aver regalato il prestito di Nainggolan al Cagliari per risparmiare qualche milione di 6 mesi di ingaggio, spera che qualcuno si faccia avanti sul serio per Eriksen. Peccato che al momento di offerte non ce ne siano e chi ha bussato alla porta ha subito fatto capire al danese che l’attuale ingaggio di 7,5 mln + bonus non è nemmeno immaginabile; al massimo 4 o 5 se dovesse andare benissimo.Così si ristagna. Conte avrà di sicuro un attaccante, il quarto della squadra dato che Pinamonti se ne andrà a giocare in prestito (probabile Benevento). Si parla di Eder il cui attuale contratto in Cina con la locale squadra di Suning non rispetta le nuove regole sul salary cap. A quel punto, pagarlo per pagarlo… La Juventus ha gli stessi problemi. Si pensa a Quagliarella, ma si flirta con l’Atalanta per il Papu Gomez. Paratici avrebbe offerto Bernardeschi agli orobici (che chiedono 10 mln) contro la volontà dello stesso giocatore. Così si ristagna. Di sicuro a Torino arriverà a parametro zero Milik, ma il prossimo anno.Va meglio al Milan che avrà Simakan e sogna un colpo a centrocampo all’ultimo secondo.Robetta rispetto a quanto accadeva solo un anno fa, per la tristezza dei procuratori per cui si prepara un anno dai bilanci magri magri