I social contro Gennaro Gattuso, “È razzista e omofobo”, la risposta del Ringhio: “Solo leoni da tastiera, sono un terrone“. L’ex allenatore di Milan e Napoli si è ritrovato al centro di una bufera social dopo il suo avvicinamento alla panchina del Valencia. Cosa sta succedendo?
Gattuso a Valencia genera proteste sui social, cosa è successo?
Il possibile ritorno in panchina di Gennaro Gattuso, detto il Ringhio, ha dato inizio ad una serie di polemiche sui social contro l’ex allenatore di Milan e Napoli. Dopo l’addio di Pepe Bordalás, il Valencia si è rivolto all’ex centrocampista calabrese per guidare la squadra nella prossima stagione della Liga. L’allenatore chiuderà a breve l’accordo con il presidente Peter Lim, ma i tifosi hanno cominciato a protestare con veemenza sui social. Hanno lanciato l’hashtag #NoAGattuso, guidati dall’ex vicepresidente del Valencia, Miguel Zorio che in una nota dichiara: “L’ex vicepresidente del Valencia CF e portavoce di Marea Valencianista, Miguel Zorío ha iniziato una campagna di sensibilizzazione sociale del Valencianesimo e della società valenciana in generale, per impedire a Peter Lim di mettere a capo della squadra un allenatore che è già stato scartato da squadre come il Tottenham per le sue idee retrograde“.
La nota di Zoria: “Ecco le perle rilasciate da Gattuso”
Gattuso è accusato di essere “razzista”, “omofobo” e “maschilista” per alcune sue dichiarazioni passate. Il tecnico calabrese è sotto accusa per le frasi dette su Barbara Berlusconi, il calcio femminile, e i matrimoni gay, come spiega Zorio nella sua nota: “Ha rilasciato perle come le seguenti: «Non riesco davvero a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così». Lo ha detto Gattuso quando Adriano Galliani condivise il suo ruolo con Barbara Berlusconi al Milan nel 2013. Già nel 2008, come giocatore dei Rangers, Gattuso ha apertamente preso posizione contro il matrimonio gay: «Il matrimonio dovrebbe essere tra un uomo e una donna e il matrimonio gay è molto strano per me».”
Zoria ricorda inoltre una frase del Ringhio circa i cori contro Kevin-Prince Boateng: “Dopo che Kevin-Prince Boateng abbandonò una partita del Milan nel 2013 per insulti razzisti da parte dei tifosi della Pro Patria, disse: «Quante volte i giocatori bianchi sono stati fischiati? È successo a me, ma non gli do molta importanza»”.
Gattuso risponde: “Non sono razzista, sono un terrone che si è fatto da solo”
Gattuso ha risposto alle accuse del web sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: “La mia storia parla per me. Io razzista? Io omofobo? Io xenofobo? Io machista? Ma siamo impazziti? Qui è ora di darsi una calmata. Cominciamo a spiegare: la frase sulle donne, pronunciata al momento dell’ingresso nel calcio di Barbara Berlusconi, voleva essere una difesa dell’operato di Galliani che era stato accantonato in malo modo. Razzista? E allora perché avrei fatto acquistare, quand’ero al Napoli, Bakayoko? Mai avuto nulla contro i giocatori di colore, molti dei quali sono stati miei compagni di squadra e amici“.
“Che cosa sanno di me questi signori che parlano di razzismo, questi leoni che si nascondono dietro una tastiera o dietro un nickname?” –ha continuato il Ringhio– “Vengo da un paesino della Calabria, Corigliano Calabro. Mi sono fatto da solo, da ragazzo sono andato a giocare in Scozia, ai Rangers di Glasgow: sapete che può voler dire per un «terrone» trovarsi fuori dall’Italia e dimostrare a tutti di riuscire a cavarsela? La mia carriera l’ho costruita con la fatica, l’impegno, il sudore. Nessuno mi ha regalato nulla. E non permetterò più che qualcuno, con accuse terribili, ostacoli il mio lavoro”.