Non ha sorriso, ha camminato con la faccia più seria di sempre, quasi a sfidare chi per settimane lo ha criticato. Gigio Donnarumma ha reagito così al rigore decisivo che ha parato regalandoci il titolo di Campioni d’Europa. Troppe le parole, troppe le accuse anche di chi oggi lo racconta sui giornali come un eroe ma che fino ad una settimana fa lo definiva un “mercenario” o un “traditore” colpevole di aver lasciato il Milan destinazione PSG per ambizione e soldi.
Gigio Donnarumma squadra, dal Milan al PSG: quante accuse
Lui non ha mai detto una parola, nemmeno scritto una riga di difesa sui social. Si è allenato e ci ha regalato la coppa che mancava da 53 anni in silenzio, senza esultare portandosi a casa pure il premio di miglior giocatore della manifestazione (che nel nostro piccolo avremmo dato a Jorginho, ma questa è un’altra storia).
Allora è venuto il momento di dire le cose come stanno. Gigio Donnarumma è un predestinato e soprattutto un fuoriclasse, uno dei pochi del nostro calcio dopo l’era di Totti e Del Piero e che ha solo 21 anni. Viene da pensare che dietro la campagna dura contro di lui alla fine ci fosse solo il dispiacere dei rossoneri di non averlo più a difesa della loro porta perché Donnarumma con le sue parate, le sue uscite, la sicurezza che regala ad ogni difesa ha portato allo scorso campionato del Milan almeno 10 punti. E ieri sera erano molti i tifosi del Milan ad essersi resi conto che senza di lui oggi la squadra è semplicemente più debole.
Gigio Donnarumma, stipendio 2021: ecco quanto guadagna
Lo hanno attaccato perché ha preferito 12 mln all’anno invece che 6 (davvero ciascuno di noi avrebbe scelto in maniera diversa?), perché ha cercato una squadra più strutturata, ricca e pronta per vincere anche in Europa. Oggi lo osannano, solo perché ha fatto vincere noi, tutti noi, critici compresi, mostrando un attaccamento alla maglia azzurra che durerà – questo sì – per almeno altri 15 anni.
Gigio Donnarumma dipinto come un eroe da certe facce di tolla
Oggi tutti ringraziano ed osannano Donnarumma, con la faccia di tolla di chi prima non ha il coraggio di chiedere scusa.