Ora che Gleison Bremer è ormai un giocatore della Juventus ci sono alcune cose di questa trattativa che vanno raccontate. Anche perché il sorpasso dei bianconeri ai danni dell’Inter è quelli che fanno male, non solo ai tifosi ed a Simone Inzaghi (che immaginiamo sia piuttosto nervoso oggi) ma anche all’immagine di Beppe Marotta e dell’intera dirigenza dell’Inter.
Fino a una settimana fa Bremer era promesso sostituto di Skriniar
Fino ad una settimana fa l’ad nerazzurro lato sportivo ed il ds Ausilio erano portati sul palmo delle mani dai tifosi entusiasti per il ritorno di Lukaku quasi a costo zero (un vero colpo da maestro) e per gli acquisti di Mkhitaryan, Asslani e Bellanova. In più c’era, sopra tutto, il nome di Dybala che sarebbe stata la ciliegina sulla torta di un attacco stellare e quello di Bremer, promesso sostituto di Milan Skriniar destinato al Psg.
Sul campo delle cessioni che i nerazzurri stanno clamorosamente segnando il passo
Qui però cominciavano i problemi, gli errori, le sconfitte sul mercato che rischiano ora di condizionare la stagione sportiva. Perché è soprattutto sul campo delle cessioni che i nerazzurri stanno clamorosamente segnando il passo. Al momento infatti solo Vidal ha salutato la compagnia grazie ad una buonuscita plurimilionaria. Alexis Sanchez, ad esempio, è ancora a libro paga e si sta allenando ad Appiano sebbene di fatto non rientri nei piani di Inzaghi. Marotta ed Ausilio hanno provato ad offrirlo a mezzo mondo ma le destinazioni proposte al cileno non lo hanno convinto. Lo stesso dicasi per il duo Correa-Dzeko che non hanno mercato. Così eccoli ancora tutti sul groppone, a rubare il posto promesso a Dybala. Si, perché l’argentino aveva da marzo (si dice) l’accordo con Marotta per una di quelle rivincite clamorose. Invece a furia di aspettare settimana dopo settimana Paulo ha perso la pazienza e si è accasato a Roma, tra le braccia di Mourinho.
La settimana nera del dirigente nerazzurro proseguiva nelle stesse ore e quasi con le stesse modalità con Bremer. Bloccato a marzo i nerazzurri invece che chiudere hanno atteso settimana dopo settimana che Cairo abbassasse le sue pretese economiche forti, dicevano all’Inter, “della parola del giocatore che ha scelto noi…” (con un accordo da tre mln di euro l’anno).
Una vera propria asta dall’esito scontato
Peccato che invece che rimanere strozzato il presidente granata, Urbano Cairo, è riuscito a tirare dentro nell’affare niente di meno che la Juventus. Una vera propria asta dall’esito scontato: da una parte i bianconeri con gli 80 mln della cessione di De Light e dall’altra i nerazzurri senza un euro che provavano, vistisi scavalcati, un disperato rilancio. Disperato ed ovviamente inutile.
Sui social il terribile uno-due Dybala-Bremer, sta mettendo al tappeto i tifosi nerazzurri che reagiscono con gli abituali hashtag #SuningOut e #MarottaOut. Solo una cosa potrebbe calmarli: lo stop alla cessione di Skriniar. Altrimenti saranno dolori (fittizi, ovviamente). Dalla sede nerazzurra ovviamente è il giorno dello scaricabarile. C’è chi prova colpevolizzare Paolo Busardò, intermediario tra le due società in questo affare, che avrebbe rassicurato fino a ieri tutti sulla fedeltà della parola del brasiliano, che invece ha cambiato idea per un milione di euro, quello che la Juventus gli ha offerto nel contratto invece dei 3 promessi dall’Inter. C’è chi colpevolizza Suning che per il secondo anno consecutivo ha imposto il freno sulle spese. C’è ovviamente chi chiede oggi la testa di Marotta ed Ausilio.
C’è, dicono, soprattutto un Simone Inzaghi molto ma molto preoccupato. L’idea di sostituire Bremer con Demiral, ex scarto della Juventus un anno fa all’Atalanta dove di certo non ha brillato, sarebbe la seconda beffa estiva in due anni all’Inter dopo l’addio di Lukaku ad agosto 2021 sostituito con Dzeko.