Un pendolare di lusso. La Milano-Sanremo di Zlatan Ibrahimovic sta creando non pochi malumori e imbarazzi tra società e giocatori rossoneri. Il Milan però poteva fare poco per impedire al fuoriclasse svedese la cinque giorni sanremese, visto che Zlatan aveva sancito l’accordo con la kermesse canora già in estate e prima di rinnovare il contratto col club rossonero.
Il corteggiamento da parte del direttore artistico Amadeus nei confronti del cannoniere milanista, infatti, era scattato durante il lockdown e si è intensificato a giugno fino all’intesa per il cachet da 250mila euro, ovvero 50mila euro a serata del Festival. Col placet anche del club di via Aldo Rossi pronto a tutto pur di accontentare Ibra nel momento in cui si stava siglando il prolungamento del contratto. Ovviamente all’epoca il Milan voleva ed era Zlatan dipendente. Una dipendenza che ora coincide con il calo milanista in campionato. Guarda caso, proprio nel momento in cui il numero undici ha smesso di segnare.
Ecco perché la permanenza in Riviera si protrarrà ma a certe condizioni. Ibra farà quindi il pendolare in elicottero ed in macchina nella vigilia dell’infrasettimanale contro l’Udinese e della successiva partita con il Verona; ma anche nei tre giorni fisso in Riviera sarà seguito (verbo non a caso) da un preparatore rossonero inviato appositamente sul posto. Ma il fastidio oggi a Milanello, c’è ed è palpabile. L’attaccante svedese ha provato a rassicurare compagni e dirigenza: al primo posto per il quasi quarantenne campione resta il Milan e l’obiettivo di riportarlo in Champions dopo 8 anni di assenza. Ibra non vuole tradire la promessa fatta a Maldini. Perché Sanremo è Sanremo, ma il Milan viene prima di tutto…