Stretta tra la necessità di dare ad Allegri qualche rinforzo, la classifica asfittica che costringe a immaginare una rimonta oggi difficile e i guai di bilancio, che non consentono spese pazze, la Juventus prova a studiare le opportunità della finestra invernale delle trattative a caccia di un’idea. Quella certamente più percorribile, almeno a seguire i rumors, porta a Parigi e all’attaccante argentino Mauro Icardi, ex capitano dell’Inter ed ex oggetto dei desideri della Juventus del (fu) Paratici, oggi finito in naftalina nella squadra delle stelle.
L’idea è che possa arrivare in prestito per qualche mese, meglio se con stipendio in parte pagato dall’emiro considerate le cifre del cedolino mensile, provando a rilanciarsi e a dare ai bianconeri qualche gol. Non un nome che scalda la piazza come qualche anno fa, quando il progetto era strapparlo all’odiata Inter, ma in ogni caso un tentativo di dare una scossa a un ambiente in grande depressione, spaventato dall’idea di non riuscire a correre nemmeno per il quarto posto e di essere condannato nella prossima stagione a guardare in tv la Champions League. Non sarebbe solo un problema di tifo, ma di soldi: senza gli introiti dell’Europa più ricca Agnelli dovrebbe rivedere in parte i piani economici e finanziari che già sono in sofferenza. I mancati ricavi sarebbero di almeno 80-90 milioni di euro e renderebbero più complesso anche lavorare sul mercato della prossima estate, quello del rilancio di una nuova strategia.
La situazione è seria, insomma. E in mezzo alle onde c’è Federico Cherubini, l’uomo scelto come successore di Paratici, salutato senza troppi rimpianti a giugno. Per lui si è trattato di una promozione interna, ma l’eredità raccolta è stata scomoda e poco piacevole. E’ lui, ad esempio, ad essere stato chiamato dagli investigatori della Procura di Torino per dieci ore per cercare di ricostruire il sistema delle plusvalenze finito sotto la lente di ingrandimento dei magistrati: non indagato personalmente, ma costretto a farsi carico di un passaggio delicatissimo per la vita del club. Ed è lui ad aver sperimentato per primo la scorsa estate la nuova linea del controllo assoluto dei conti e dell’austerità.
L’immagine simbolo è la trattativa con il Sassuolo per il centrocampista fresco campione d’Europa Locatelli: due mesi di tira e molla per ragionare su formule e su ogni singolo euro, con la supervisione di Maurizio Arrivabene il cui compito evidente è far sì che la barca juventina torni a navigare in acque finanziariamente più tranquille e meno costose per l’azionista di riferimento. L’impresa di Cherubini è complicata e non è nemmeno detto che abbia carta bianca a tempo indeterminato perché intorno alla Juventus si stanno muovendo in tanti, anche per proporsi per il ruolo di direttore generale che potrebbe affiancare Cherubini gestendo, però, in prima persona il mercato. Nomi ne circolano tra gli addetti ai lavori, anche di dirigenti di altri club che non si farebbero problemi a trasferirsi a Torino per tentare il salto in carriera. Per ora il cerino resta saldo nelle mani di Cherubini che a gennaio dovrà cominciare a fare i miracoli, magari partendo proprio dal prestito a condizioni di saldo di Mauro Icardi.