Il destino di Simone Inzaghi appare segnato. Un’avventura quella del tecnico piacentino sulla panchina dell’Inter ormai ai titoli di coda. Non subito (ci sono tante partite importanti ravvicinate), ma al termine della stagione.
Inzaghino non ha manifestato segnali di crescita in questi mesi.
Fatali le troppe sconfitte in campionato per giustificare, al netto di un buon cammino nelle coppe, una riconferma. D’altronde Inzaghino non ha manifestato segnali di crescita in questi mesi. Un salto di qualità che giustificasse la fiducia del club nonostante le numerose sconfitte arrivate in Serie A contro squadre abbordabili. Dall’Udinese allo Spezia passando per gli scivoloni contro Bologna ed Empoli, tanto per citarne alcuni. Inaccettabile per un club come l’Inter essere in doppia cifra di sconfitte quando non siamo ancora alla trentesima giornata. Mai in lizza per lo scudetto dopo averne perso uno in maniera sanguinosa l’anno scorso nel testa a testa con il Milan.
Il tricolore vale molto di più
Ok la Coppa Italia e le due Supercoppe Italiane messe in bacheca, ma il tricolore vale molto di più. In tutti i sensi. Senza dimenticare i giovani in cui crede il club poco valorizzati. Rare le occasioni in campo per Bellanova e Asllani. Due dei casi di divergenza netta tra dirigenza e allenatore. Ecco perché a meno di un clamoroso exploit in Champions League (dovrebbe arrivare almeno in finale…), le strade si separeranno. Da capire ora chi possa essere l’uomo giusto per ereditarne la conduzione tecnica.
Beppe Marotta ripensa ad Antonio Conte
Beppe Marotta ripensa ad Antonio Conte, creatura difficile da gestire ma una garanzia quando si tratta di far rendere al massimo i giocatori a disposizione. Certo per un Conte Bis in salsa nerazzurra servirebbe prima la pace con parte della dirigenza (si lasciò male con Piero Ausilio e Dario Baccin) e soprattutto con la proprietà visto che il divorzio da Suning nell’estate 2021 fu tumultuoso. Con un interrogativo non di poco conto: l’allenatore leccese accetterebbe un progetto al ribasso come può offrire oggi l’Inter?
Qualche contatto indiretto c’è stato nelle ultime settimane
I nodi da sciogliere non sarebbero pochi. Ma qualche contatto indiretto c’è stato nelle ultime settimane, pur con tutte le criticità del caso. Nel calcio però mai dire mai. Ne abbiamo visti tanti di ritorni clamorosi. L’ultimo quello (al momento fallimentare sul campo) di Romelu Lukaku. Piero Ausilio sarebbe invece più orientato a un tecnico da progetto, col quale aprire un ciclo giovane e caratterizzato da un bel calcio. Identikit che risponde al nome di Roberto De Zerbi, anche se servono tanti soldi (forse troppi…) per liberarlo dal Brighton a cui è vincolato fino al 2026 con uno stipendio da 4 milioni annui.
Più facile e percorribile la pista che conduce a Thiago Motta
Più facile e percorribile la pista che conduce a Thiago Motta, che dell’Inter è stato anche giocatore (e che giocatore…) ai tempi dello storico Triplete 2010. Costi contenuti (stipendio da 2 milioni) e capacità di adattamento immediata come testimoniano gli ottimi risultati alla guida di Spezia (salvato brillantemente) e Bologna (preso terzultimo e pilotato in zona Europa). La classica via di mezzo che potrebbe accontentare tutti. Il casting per dopo Simone Inzaghi è già iniziato…