Insulti razzisti ad Hamilton nel Gp di Austria: tante polemiche nell’ultimo weekend di Formula 1, in cui è dovuta intervenire anche la F1 per prendere chiaramente una posizione sulle brutte parole di qualcuno e sui comportamenti dei tifosi.
Insulti razzisti ad Hamilton nel Gp di Austria
Nei giorni scorsi Nelson Piquet, 3 volte campione del mondo e padre di Kelly Piquet, era finito nell’occhio del ciclone per la diffusione di una sua vecchia intervista, in cui più volte dava del “negretto” – “neguinho” nell’originale portoghese, a Lewis Hamilton. “Keke era una m…, non aveva alcun valore, proprio come suo figlio Nico. Ha vinto un campionato di me**a, proprio come suo figlio Nico.Ha vinto un campionato di merda, ma il negretto deve aver dato un po’ troppo il c**o in quel periodo e per questo non ha guidato bene”.
Offese che hanno avuto un seguito nei tifosi di Verstappen che hanno rumorosamente e poco sportivamente applaudito il botto di Hamilton nelle qualifiche del venerdì. Dall’altra parte, Hamilton ha commentato sui social le offese ricevute da Nelson Piquet: “Disgustato e deluso nel sentire che alcuni fan stanno tenendo comportamenti razzisti, omofobi e generalmente offensivi sul circuito questo fine settimana. Partecipare al Gran Premio d’Austria o a qualsiasi GP non dovrebbe mai essere fonte di ansia e dolore per i fan e bisogna fare qualcosa per garantire che le gare siano spazi sicuri per tutti”. “Per favore, se vedi che sta succedendo, segnalalo alla sicurezza del circuito e alla F1. Non possiamo permettere che questo continui” ha aggiunto il sette volte campione del mondo.
Arriva la risposta della Formula Uno
La Formula 1 ha preso posizione rispondendo alle offese subite dal pilota: “Questo tipo di comportamento è inaccettabile e non sarà tollerato, tutti i fan dovrebbero essere trattati con rispetto. Siamo stati informati di notizie secondo cui alcuni fan sono stati oggetto di commenti completamente inaccettabili da parte di altri durante l’evento, ne abbiamo parlato con il promotore e la sicurezza e parleremo con coloro che hanno segnalato questi incidenti, prendiamo tutto questo molto sul serio”.
Sui fischi è intervenuto anche Toto Wolff: “Sono un attacco personale al pilota, non sono stati corretti a Silverstone nei confronti di Christian Horner (il boss della Red Bull, ndr), quindi speriamo di poter parlare di buon senso. Amiamo i fan, vogliamo che ci siano, vogliamo che siano emotivi e appassionati, ma quando diventa personale non dovrebbe accadere”.
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