In casa Inter sta diventando sempre più un giallo il destino di Robin Gosens. Arrivato lo scorso gennaio come grande colpo, il tedesco non ha ingranato e finora è stato etichettato come delusione. Tutto vero, ma c’è anche da dire che il ragazzo in 9 mesi di Inter ha giocato titolare tra campionato e coppe solo una volta (Lecce-Inter). Per il resto ha disputato soltanto miseri spezzoni di gara.
Difficile così essere protagonisti e soprattutto fare la differenza
D’altro canto se ha giocato così poco un motivo ci sarà e probabilmente il numero 8 interista non è stato finora quel gioiello ammirato da tutti durante l’avventura atalantina. E qui si snoda il punto focale della vicenda: al di lá del modulo di partenza (3-5-2) Gian Piero Gasperini e Simone Inzaghi giocano in maniera totalmente differente. Gli esterni fanno dei movimenti e a loro vengono richieste mansioni diverse. Con Gasp Gosens era perfetto come esterno a chiudere l’azione provocata dal dirimpettaio della fascia opposta. A Inzaghi invece serve uno che abbia una progressione poderosa e faccia alzare il baricentro della squadra con le sue falcate. Uno alla Ivan Perisic, per intenderci. Non a caso l’allenatore piacentino ha fatto carte false per tenere il croato all’Inter la scorsa primavera. Il tutto nonostante fosse già stato comprato Gosens per 25 milioni (bonus inclusi).
Della serie il tedesco non ha mai fatto impazzire il tecnico interista
Anzi, si potrebbe dire l’esatto contratto. Un acquisto scelto e voluto da Piero Ausilio con il placet della proprietà. E adesso sono problemi di Inzaghi, il cui feeling con Gosens non è mai decollato. Tanto che dopo l’ennesima panchina il classe 1994 aveva chiesto a fine agosto la cessione. Troppo importante per Robin giocare: l’obiettivo infatti resta quello di non perdere la Nazionale in vista del Mondiale in Qatar di Novembre. Giocano così poco a Milano, il rischio di vedere la Coppa del Mondo dal divano si fa minacciosamente concreto. Suning però lo scorso 31 agosto ha detto no alla partenza. Il prestito oneroso senza obbligo di riscatto messo sul piatto dal Bayer Leverkusen è stato ritenuto ben poco allettante. Diversamente ci fosse stata una società pronta ad acquistarlo a titolo definitivo, sarebbe arrivato il via libera all’addio. Una vendita utile a rimpinguare le casse nerazzurre e magari pure a ingaggiare un laterale mancino più affine al gioco inzaghiano. Così non è stato e adesso serve da parte di tutti rimboccarsi per maniche per coesistere in maniera fruttivera. Gosens per non perdere il Mondiale e tornare a livelli importanti, l’Inter perché necessità di uno specialista di fascia mancino per essere competitiva in chiave scudetto seppur finora nè Dimarco nè Darmian l’abbiano fatto rimpiangere. Il tutto con un occhio particolare al bilancio dato l’investimento importante effettuato che non dev’essere ulteriormente svilito e depauperato…