Campi, palestre, spogliatoi, tutto chiuso, tutto fermo. Nessuno lo dice ma la stagione sportiva 2020-2021 non ci sarà. È morta, sepolta, sconfitta dal Covid e dalla disorganizzazione generale del mondo politico e sportivo.Ovviamente non stiamo parlando delle competizioni professionistiche ma di quel mondo (da milioni di praticanti) che riempiono le strutture ed animano le società dilettantistiche in ogni singolo paese.Di fatto calcio, basket, pallavolo, rugby ed aggiungete poi la vostra disciplina preferita non vedrà svolgere i normali tornei che animavano i sabati e le domeniche. Tutto fermo, tutto bloccato. E nessuno ha il coraggio di ammetterlo. Si va così avanti di rinvio in rinvio, posticipando l’inizio di un campionato semper più ridotto o sognando un torneo che alla fine non ci sarà mai.Alle società sportive non resta che inventarsi lezioni di pallacanestro online, preparazioni atletiche via zoom, oppure cercare scappatoie nelle pieghe dei regolamenti. Così ecco il boom dei tesseramenti da agonista di alcune federazioni. A questi infatti è consentito allenarsi in preparazione ad una competizione nazionale. Così, ad esempio molti circoli di tennis, hanno iscritto i loro atleti anche molto giovani a tornei che in realtà verranno cancellati o per i quali verrà ritirata la partecipazione proprio alla vigilia giusto per poter dar modo di riprendere i normali corsi annuali. Ci sono poi società che, alla faccia delle norme doverosamente restrittive soprattutto per gli sport da contatto, trasformano allenamenti individuali in normali sedute di squadra comprese le partitelle. Tanto, chi pensate entri a controllare?