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Italia-Spagna, una sfida nella storia dal 1934 a oggi

Italia - Spagna 1934, una sfida nella storia

Perché leggere questo articolo? Stasera l’Italia giocherà contro la Spagna nella seconda giornata degli Europei. Il confronto è una classica delle competizioni fra nazionali. La prima sfida tra Azzurri e Furie Rosse risale a esattamente 90 anni fa.

E’ sempre Italia-Spagna. La sfida tra Azzurri e Furie Rosse è ormai una classica del calcio mondiale. Stasera alla Veltins Arena di Gelsenkirchen andrà il 41esimo atto di Italia-Spagna, la partita infinita. E quella più giocata nella storia degli Europei: stasera toccheremo quota 8 incontri. Il primo precedente tra le due squadre risale a ben novant’anni fa. Il 31 maggio 1934, Italia e Spagna si sfidarono per i quarti di finale del mondiale ospitato proprio nel nostro Paese. Come andò a finire la sfida?

Italia-Spagna 1934

In realtà, quel primo Italia-Spagna della storia non finì quel giorno. Infatti, la partita dovette essere rigiocata l’indomani. In base al regolamento dell’epoca, non erano previsti i calci di rigore. Così, dopo che la partita terminò 1 a 1 dopo i tempi supplementari, venne replicata l’indomani. Al termine dei due match, fu l’Italia di Vittorio Pozzo a prevalere sulla Spagna, grazie al goal di Giuseppe Meazza, a cui poi è stato intitolato lo stadio San Siro di Milano.

L’Italia nel 1934

La seconda edizione dei mondiali nel 1934 si giocava proprio in Italia. Quell’Italia-Spagna si giocò allo Stadio Nazionale di Roma, all’epoca ribattezzato Stadio del Partito Nazionale Fascista. Da più di un decennio il nostro Paese viveva sotto il regime di Mussolini. In piena epoca fascista, molti impianti vennero ribattezzati con nomi patriottici o che richiamavano il regime.

Gli oriundi

In quella nazionale non c’erano solo italiani, ma anche oriundi, giocatori nati in un Paese straniero, ma a cui era stata concessa la cittadinanza. Un fenomeno particolare per un regime nazionalista come quello fascista. Eppure, Benito Mussolini non ebbe nulla a eccepire sul fatto che in Nazionale vi fossero cinque oriundi: gli argentini Atilio José Demaría, Raimundo Orsi, Luisito Monti, e Enrique Guaita e il brasiliano Anfilogino Guarisi. Tra gli azzurri che stasera sfideranno le Furie Rosse compaiono l’italo-argentino Mateo Retegui e l’italo brasiliano Jorginho.

La guerra d’Etiopia un anno dopo quell’Italia-Spagna

Esattamente un anno dopo il Mondiale vittorioso del 1934, il Regno d’Italia dichiarò guerra all’Impero d’Etiopia, in una complicata ma vittoriosa campagna coloniale tra il 1935 e il 1936. Molti italiani dalla doppia nazionalità per paura di essere inviati da Mussolini in guerra, fuggirono dal paese, tornando nel paese d’origine. Anche alcuni calciatori optarono per questa scelta, tra questi Raimundo Orsi che è stato campione del mondo nel 1934 con l’Italia e in tre oriundi della Roma: Guaita, Scopelli e Stagnaro, i quali erano stati dichiarati abili e arruolati come bersaglieri.