Fine agosto scorso. La stagione del calcio era appena cominciata. Sull’Inter regnava un aria di scoramento vista l’improvvisa cessione di Lukaku, arrivata dopo quella altrettanto dolorosa di Hakimi, tanto che si parlava di una squadra il cui massimo obiettivo fosse il quarto posto dietro Juventus, Milan ed Atalanta. Ad un assiduo e quotidiano frequentatore di Appiano Gentile chiediamo news sullo stato della squadra nerazzurra. «Guarda – disse l’interlocutore – la squadra c’è; nessuno ha intenzione di mollare. Soprattutto Simone Inzaghi sta facendo un grande lavoro sulla testa della gente. Un ottimo lavoro; è riuscito soprattutto a creare un rapporto speciale, unico, con Perisic. Si sono trovati, non c’è niente da fare. Un rapporto pazzesco…».
Perisic Inter: da partente a colonna nerazzurra
La chiacchierata ci è tornata in mente più volte, viste le prestazioni dell’esterno sinistro croato passato da mezzo indesiderato pronto ad essere ceduto, a colonna portante della squadra con prestazioni che ultimamente non scendono mai sotto il 7 in pagella. Perisic che difende, Perisic che attacca, Perisic che si allena, che non si lamenta, che fa squadra.
Eppure la storia del croato negli ultimi anni raccontava altro. Anche con Conte. L’ex allenatore nerazzurro infatti lo aveva messo sul mercato ed al suo posto avrebbe visto Emerson o Marcos Alonso già avuti al Chelsea. Così Perisic era stato, due anni fa, mandato in prestito al Bayern Monaco (dove si era portato a casa la Champions League, non da titolare fisso ma nemmeno da comprimario spettatore), prestito ventilato e proposto anche due anni fa e persino nell’ultimo mercato.
Lo stipendio però da 4,5 mln rendeva difficile trovare una collocazione adeguata, così Ivan è rimasto a Milano. Per la felicità però di Inzaghi, che ha fatto il resto. Ed oggi siamo alla richiesta di rinnovo con trattativa annessa.
Sull’Inter c’è la mano di Inzaghi
Quello di Perisic è però solo l’esempio più evidente della buona gestione del neo allenatore interista capace di fare la cosa più complessa: far dimenticare Conte, da tutti ritenuto il vero punto di forza dell’Inter tricolore. Basti vedere le reazioni social dei tifosi dopo la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League che mancava da 10 anni e che era stata fallita anche nelle ultime due stagioni.
Conte chi? Sta diventando il mantra di questa fase della stagione nerazzurra e sono in molti anche dentro allo spogliatoio a sottolineare come il tipo di gioco, sicuramente più divertente di quello attesa e ripartenze di un anno fa, abbia portato il gradimento del neo allenatore dell’Inter ad un livello superiore rispetto a quello del suo più famoso predecessore.
Anche se tutti hanno ben chiaro in testa una cosa: le basi solide su cui Simone Inzaghi sta lavorando sono frutto e merito di Conte. Soprattutto la mentalità, vincente, che prima mancava.
Nessun tradimento, quindi, ma tanto entusiasmo, anche da parte di un croato finito in passato al centro anche di pettegolezzi (ricordate il presunto «clan degli slavi» contro Icardi???), sempre sulla lista dei cedibili ed oggi tra i segreti dell’Inter che vola.