Lo strappo è stato di quelli fragorosi e (forse) irricucibili. Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentiis appaiono pronti a dirsi addio, ma la separazione sarà tutt’altro che semplice. In primis perché il presidente del Napoli nelle scorse settimane ha esercitato automaticamente il rinnovo del contratto del tecnico di Certaldo fino 2024. Mossa legittima visto che ADL godeva di questa opzione contrattuale da poter utilizzare entro il 31 maggio.
Rapporto al capolinea tra Spalletti e Napoli
Al tempo stesso però questa scelta ha inasprito i rapporti tra le parti. Spalletti infatti ha vissuto come un affronto e una mancanza di rispetto il rinnovo automatico senza essere interpellato, tanto da aver ricevuto la comunicazione solo via PEC a cose formalmente avvenute. Luciano riteneva di meritare un riconoscimento e una gratificazione per l’ottimo lavoro svolto culminato nel trionfo tricolore. Uno scudetto vinto dopo 33 anni di digiuno e al termine di un campionato di Serie A dominato in lungo e in largo, nonostante l’allenatore toscano sia solamente settimo nella classifica dei tecnici più pagati della massima serie. Lo precedono per l’appunto – in rigoroso ordine di guadagni – Allegri, Mourinho, Inzaghi, Pioli, Sarri e pure Gasperini.
Non è solo una questione di soldi
Attenzione però: non é solo una questione di vil denaro, per dirla alla ADL. In ballo c’è molto di più: dai progetti tecnici agli obiettivi futuri da concordare. L’asticella alzata all’insù dal presidente dopo Udine e quel “Dobbiamo vincere la Champions” non sono affatto piaciuti. Il motivo é semplice: questo Napoli sta perdendo l’architetto del progetto (Cristiano Giuntoli diretto alla Juve) e due delle sue principali colonne (Kim e Osimhen). Insomma, sarebbe già dura rivincere in Italia. Figuriamoci in Europa. Oltretutto proprio Giuntoli – é questo non è un mistero – non vorrebbe ripartire da Massimiliano Allegri per la sua Juventus. E allora chi meglio dell’amico Luciano per avviare insieme un nuovo ciclo. Il feeling tra i due é fantastico, ma De Laurentiis é pronto a mettersi di traverso liberando per la Vecchia Signora soltanto uno dei due. Ovvero il direttore sportivo. Per il tecnico tre strade: la prima é quella di restare un ultimo anno fino alla scadenza naturale del contratto.
Stare fermi o pagare dazio
La seconda invece comporrebbe il pagamento di una penale di diversi milioni di euro per lasciare Napoli e accasarsi immediatamente su un’altra panchina nostrana. Occhio poi alla terza via: lasciare gli azzurri restando un anno fermo così da far cessare naturalmente il rapporto con la società partenopea. I legali sono all’opera e studiano tutte le postille del contratto per trovare la soluzione/via d’uscita ideale per tutti. Sullo sfondo i bianconeri che devono a loro volta trovare una quadra per eventualmente liquidare il deludente Max Allegri (sotto contratto fino al 2025 con lauto ingaggio da 7 milioni annui più 2 di bonus). Insomma, serve soprattutto pazienza e diplomazia in questa fase sempre più delicata. Anche se i titoli di coda appaiono pronti a irrompere sulla scena. Vedi Napoli e poi te ne vai. La coppia Giuntoli-Spalletti vorrebbe tornare a viaggiare in coppia…