La pubblicazione delle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni ha chiarito abbastanza cosa ci si deve attendere nelle prossime settimane, quelle in cui almeno il primo filone del processo sportivo alla Juventus dovrà arrivare a una conclusione.
Non è sfuggito ai più attenti osservatori che il Collegio di Garanzia del Coni ha accelerato al massimo il lavoro
Non solo quanto scritto dai giudici del Coni, sostanzialmente una conferma integrale dell’impianto accusatorio se non nel passaggio in cui si chiede di ridefinire l’impatto dei dirigenti senza deleghe assolti nella determinazione della penalizzazione di 15 punti, ma anche per come il microcosmo della giustizia sportiva si è mosso nelle ore successive. Non è sfuggito ai più attenti osservatori che il Collegio di Garanzia del Coni ha accelerato al massimo il lavoro per pubblicare le corpose motivazioni della sua decisione: 75 pagine scritte in punta di diritto (sportivo) che sono state rese disponibili in 18 giorni dimezzando il termine di 30 concesso dalle norme.
La volontà era di mettere la Corte d’Appello della Figc nelle condizioni di non dover attendere troppo
La volontà era di mettere la Corte d’Appello della Figc nelle condizioni di non dover attendere troppo prima di ricostituirsi per fissare l’udienza definitiva. Non sarà la stessa corte presieduta dal giudice Torsello della sentenza di revocazione, in parte contestata dal Coni, ma nuovi arbitri chiamati a definire una volta per tutte la portata di una penalizzazione a questo punto certa. E che nelle intenzioni di chi giudica dovrà essere immediatamente afflittiva, cioè portare una ricaduta su questo campionato alla squadra di Allegri. Non sorprende, dunque, che anche la Corte d’Appello abbia usato le vie brevi fissando l’udienza nella prima data disponibile (22 maggio) che cade proprio dopo la 36° giornata della Serie A, prima dello sprint finale.
Ora si potrebbe ripartire da lì provando a scrivere e motivare un verdetto
Il quadro è chiaro: arrivare a sentenza con in mano una classifica non definitiva ma molto vicina ad esserlo così da stabilire, tenendo conto dei rilievi del Collegio di Garanzia del Coni, quanto serve perché la Juventus rimanga fuori dalla zona Champions League (se posizionata al suo interno) o oltre. Rumors parlano di una volontà in linea con quanto accaduto nel corso del dibattimento di gennaio, quando il capo della Procura Figc, Giuseppe Chiné, chiese i famosi 9 punti che dovevano servire per posizionare i bianconeri sotto la Roma e quindi fuori dalla zona Europa. In quel momento. Ora si potrebbe ripartire da lì provando a scrivere e motivare un verdetto che regga l’inevitabile nuovo passo della Juventus davanti al Collegio di Garanzia del Coni.
A meno che nel frattempo non si sia completato il puzzle che non può non tenere in conto anche il secondo filone
A meno che nel frattempo non si sia completato il puzzle che non può non tenere in conto anche il secondo filone per il quale il club degli Elkann rischia grosso. Bisogna tenere d’occhio il calendario: domani, sabato 13 maggio, scadono i termini entro i quali la Procura federale deve formalizzare il deferimento o decidere il proscioglimento della Juventus. Siccome è impossibile immaginare la seconda strada, ecco che se davvero Chiné avesse in animo di concedersi una proroga temporale si aprirebbe lo spazio per arrivare alla possibilità del patteggiamento con sul tavolo già la decisione finale sulla vicenda plusvalenze. E così facendo, sarebbe più semplice trovare un punto di incontro complessivo per chiudere tutto entro la fine di questa stagione, magari miscelando penalizzazione sportiva (per le plusvalenze) e sanzione amministrativa (per gli stipendi e le partnership) senza che i bianconeri debbano trascinarsi nel prossimo campionato un fastidioso asterisco in classifica. Anche la Uefa sarebbe soddisfatta nella sua volontà di non vedere la Juventus al via dei suoi tornei nella prossima annata.
I giochi, insomma, non sono ancora completati ma si stanno facendo
I giochi, insomma, non sono ancora completati ma si stanno facendo. Con una postilla finale: la questione partnership è aperta anche per altre società messe sotto inchiesta dalle rispettive procure dopo l’arrivo delle carte da Torino. La Procura Figc ha sospeso la loro posizione in attesa di ricevere gli eventuali dossier, ma se la Juventus fosse punita in quel filone solo con una multa, seppure maxi, la strada sarebbe spianata per evitare ricadute sportive anche per gli altri. E avere un campionato, il prossimo, privo di interferenze esterne sul risultato finale.