La partita più importante del week end di Serie A si gioca lunedì. Non in orario serale, quando la Juventus scenderà in campo contro l’Empoli per chiudere la 36° giornata, ma per tutto il giorno con campo centrale la Corte d’Appello federale chiamata a rimodulare la penalizzazione di 15 punti come da richiesta del Collegio di Garanzia del Coni.
Juventus, la corte sarà guidata da Ida Raiola, presidente della sezione interna del Tar del Veneto
Una corte diversa da quella del -15 di gennaio, guidata da Luigi Torsello le cui scelte sono state bacchettate dal Collegio del Coni. Sarà guidata da Ida Raiola, presidente della sezione interna del Tar del Veneto, con presenti Luca De Gennaro, magistrato del Tar, Fabrizio D’Alessandri, consigliere dello Stato, ed Elio Toscano, consigliere dello Stato e vicecomandante dei Carabinieri. l relatore sarà Marco Stigliano Messuri, avvocato dello Stato. Profili di alto livello scelti pescando tra le personalità al riparo da qualsiasi sospetto di fede calcistica per evitare le brutte figure dei mesi scorsi.
Sconto rispetto al -15 di gennaio, temporaneamente cancellato con restituzione dei punti
La lettura delle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni aveva disegnato uno scenario apparentemente semplice da decodificare: assolti Pavel Nedved e i componenti minori del consiglio d’amministrazione – per i quali mancava una motivazione che reggesse – si trattava di riformulare la quantità di penalizzazione, tenendo conto del nuovo quadro uscito dalla sentenza definitiva. Dunque, sconto rispetto al -15 di gennaio, temporaneamente cancellato con restituzione dei punti alla squadra di Allegri, con l’obiettivo di lasciare l’afflittività della pena. Ovvero: mettere la Juventus fuori dalla Champions League e, possibilmente, ai margini della zona Europa così da rispondere anche alle attese della Uefa.
Juventus, la situazione si è complicata
Ora, però, la situazione si è ingarbugliata. Alla vigilia del week end calcistico che culminerà nel lunedì della verità, il rallentamento delle squadre che occupano la zona Champions ed Europa League ha complicato il lavoro dei giudici. La Juventus ha mantenuto la seconda posizione sul campo e ha 8 punti di vantaggio sul Milan quinto (primo escluso dalla Champions League) e addirittura 11 su Roma e Atalanta che rappresentano il confine estremo delle potenziali qualificate alle competizioni Uefa.
Il 28 maggio è in calendario il confronto diretto con il Milan che assumerebbe i contorni di un vero e proprio spareggio
Se si tornasse al -9 della prima richiesta della Procura Figc, insomma, il rischio concreto sarebbe consentire comunque alla Juventus di entrare in Champions League passando dal campionato anche perché il 28 maggio è in calendario il confronto diretto con il Milan che assumerebbe i contorni di un vero e proprio spareggio. Calcolatrice alla mano, nell’attuale situazione di classifica per avere la certezza di escludere i bianconeri dalla coppa più importante bisognerebbe penalizzarli di 17 punti così d rendere teoricamente impossibile l’aggancio al Milan. E se ci si vuole spingere anche a Europa e Conference League si dovrebbe calcare la mano fino al -21 così da mettere al sicuro Atalanta e Roma. Andando, però, contro la logica delle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni che prevedono una rimodulazione con sconto rispetto al -15.
Lo scenario è reso ancora più complesso dall’intreccio con il secondo filone, quello relativo a stipendi e partnership sospetto
Lo scenario è reso ancora più complesso dall’intreccio con il secondo filone, quello relativo a stipendi e partnership sospetto. E’ chiara l’intenzione delle parti di prendere tutto il tempo possibile per vedere l’esito della vicenda plusvalenze, così da valutare poi anche l’ipotesi del patteggiamento per chiudere in un colpo solo tutta la vicenda giudiziaria juventina, senza cadere nella prossima stagione. Ma una nuova maxi-stangata obbligherebbe gli avvocati di Elkann e ricorrere al Collegio di Garanzia del Coni con chance di essere ascoltati e sbarrerebbe la strada a qualsiasi accordo.
Il Milan e le altre attendono alla finestra
Il Milan e le altre attendono alla finestra, interessatissime a come andrà a finire perché la sensazione (confermata anche da Paolo Maldini a caldo dopo l’eliminazione del Milan nell’Euroderby) è che per entrare in Champions League basti piazzarsi quinti. Forse. Un’incertezza che complica i piani di tutti e rende ingarbugliato e poco credibile il finale di un campionato pesantemente condizionato dall’intreccio tra aule di tribunale sportivo e campo. Ragione in più per non sbagliare dosaggio ed evitare ulteriori code.