La stagione dei bianconeri ha preso una piega diversa negli ultimi mesi, anche se la squadra di saper reagire. A parlare del rendimento della Juventus ci ha pensato Di Livio, il “soldatino” tanto amato dai tifosi della Vecchia Signora.
L’ex calciatore sembra aver individuato qualcuno che può meritarsi il suo appellativo.
Di Livio sulla Juventus e sui vari calciatori in rosa
L’ex centrocampista classe ’66 ha vestito la maglia della Juventus per ben sei stagioni (dal 1993/1994 al 1998/1999). Durante un’intervista Angelo Di Livio ha parlato dell’ultima gara della squadra, quella contro il Friburgo. Si è poi soffermato sul caso Vlahovic, su Kostic e sulla situazione di Pogba, escluso dalla sfida europea per motivi disciplinari.
Una lunga e interessante chiacchierata, partendo dal doppio confronto con i tedeschi:
“Onestamente mi aspettavo qualcosa in più, sia sotto l’aspetto del gioco sia dei gol. Un 2-0 sarebbe stato un risultato più sereno in vista del ritorno: serviva segnare qualche rete in più“.
Secondo lui al ritorno la Juventus dovrà scendere in campo con più cattiveria agonistica:
“Un grande approccio alla gara, come è accaduto giovedì sera all’andata. Dovranno essere lucidi nelle ripartenza e dovranno segnare: purtroppo alla Juve manca sempre qualche gol in più per chiudere le partite. L’1-0 vale la vittoria, ma sui 180 minuti resta sempre un rischio. Se gli avversari segnano all’80, vai poi ai supplementari, subentra la stanchezza e la paura, con il pericolo di essere eliminati. Alla Juve manca un po’ più di cattiveria sotto porta”.
Quella cattiveria che spesso è mancata in questa stagione.
Caso Vlahovic e paragone con Kostic
Il 56enne ha poi parlato del caso di Vlahovic, a secco di gol e quasi fuori dal gioco:
“È evidente che l’attaccante non stia attraversando un buon momento, ma non darei tutta la colpa a lui. Deve ritrovarsi, però i compagni potrebbero aiutarlo con qualche palla più tranquilla. Vlahovic si impegna, manca un po’ di lucidità sotto porta, a volte è preso dalla troppa frenesia e foga. Forse vorrebbe spaccare il mondo, penso che debba ragionare di più però questi giocatori che si dannano l’anima mi piacciono molto, come Kostic”.
Dopodiché non ha potuto non parlare delle ottime prestazioni dell’altro serbo, Kostic, spesso accostato al suo nome:
“Sono molto contento perché Kostic è un giocatore che mi piace tantissimo: l’unica differenza è che lui è un mancino puro, io giocavo più a destra. Per il resto, sa fare tutte e due le fasi benissimo, quando arriva sul fondo sforna cross a ripetizione e li serve bene. Di lui mi piace anche l’atteggiamento: vedo ragazzo molto umile. Insomma, è stata una bella sorpresa e scoperta. E poi sta continuando a migliorarsi: quando uno è in crescita vuol dire che si è inserito bene nel gruppo, nella società e nell’ambiente bianconero. Non lo so se a lui piace questo appellativo. Sarò sincero: a me il termine soldatino piaceva. Dovreste fargli vedere qualche video di quando giocavo… Sapevo cambiare tanti ruoli e li svolgevo in maniera egregia e aveva un grande senso del sacrificio”.
Ha poi chiuso la sua intervista confermando di essere d’accordo con il provvedimento disciplinare di Allegri nei confronti di Pogba, arrivato in ritardo in ritiro.