«Ciao Antonio…» ascoltando una delle mille conferenze stampa sportive la certezza è purtroppo sempre più quella di trovarsi davanti a cose del tutto inutili dove in pochi hanno il coraggio di fare le domande «cattive» (che poi le domande non sono buone o cattive, ma giuste o sbagliate) e, anzi, dove spesso i giornalisti si preoccupano di mostrare il loro rapporto amichevole con l’atleta o l’allenatore di turno tanto da fare domande appunto usando il Tu e non il Lei. Il risultato è che le conferenze stampa sono ormai la fiera delle banalità. Colpa al 50% del giornalista poco coraggioso ed al 50% delle società sportive o dei campioni di turno che, capita anche questo, fanno pressioni per allontanare chi prova a uscire dalla routine. Così, ecco che qui proponiamo alcune delle domande che fuori dagli ambienti tutti si fanno ma che non avete ancora mai sentito. Ad esempio: «Scusi, Antonio Conte. Lei per un anno ha chiesto, preteso, voluto Arturo Vidal. L’uomo del salto di qualità soprattutto in Europa. Vista l’espulsione assurda con il Real ed i due errori del giocatore che sono costati i due gol in Inter-Borussia M., non crede di aver preso un enorme abbaglio?» «Buongiorno Sebastian Vettel. Lei è il secondo pilota più pagato della Formula 1, 30 mln di euro l’anno. Crede con le prestazioni di questa stagione, in cui è quasi sempre finito molto distante dal suo compagno di squadra in prova ed in gara, crede di aver guidato come tale?» «Signor Valentino Rossi. Guardando solo al merito sportivo della questione cosa la spinge a correre ancora in MotoGp lottando per le posizioni di rincalzo e non più per un ruolo da protagonista?» «Buongiorno Mr Yonghong Li, al di là delle leggende su miniere e cose varie, ci mostra per favore i documenti ufficiali per capire da dove arrivano i soldi con cui lei ha acquistato il Milan due anni fa?» (Foto: Envato) |