È finita come doveva finire, con Novak Djokovic sdraiato sul prato del Campo Centrale dell’All England Lawn & Croquet Club con moglie, figlio, figlia e trofeo. Un finale scontato dopo i ritiri per infortunio di Berrettini, al via del torneo, e di Nadal bloccato da uno strappo addominale nei quarti di finale (che ha comunque vinto…). Diciamo la verità: malgrado la narrazione fantasiosa di alcuni la finale con Kyrgios era scontata. Troppa la differenza di esperienza e tenuta mentale tra i due.
Queste le pagelle:
10: Jannick Sinner. Non è campanilismo. L’azzurro è stato la vera rivelazione del torneo. Entrato senza aver mai vinto una partita sull’erba nella sua carriera ha superato 4 ostacoli, uno più duro dell’altro, dominando contro l’altro baby-fenomeno, Alcaraz, e trascinando Djokovic al 5° set in un match che per i prmi due ha gestito a piacimento. Il futuro è tutto suo.
9: Djokovic. Ha vinto senza incantare. E forse già questo dimostra la sua superiorità rispetto al resto del gruppo.
8: Kyrgios. L’australiano più sregolatezza che genio ha conquistato la prima finale slam della carriera. Certo, vedere uno che batte da sotto a Wimbledon non è un bello spettacolo ma il talento non si discute.
7: Leggende. Wimbledon ha regalato una parata di stelle da mettere i brividi. Stan Smith, Newcombe, Cash, Edberg, Laver, Navratilova, Billy Jean King, Monica Seles e Roger Federer in abito scuro e purtroppo non in pantaloncini. Tanta, tantissima roba. Con qualche lacrima per un addio purtroppo sempre più vicino.
6: Sky. La coppia Bertolucci-Pero è la nuova versione del duo Tommasi-Clerici. Ma nelle prime giornate con i 6 campi dedicati a coprire ogni match sono stati prestati dal calcio al tennis giornalisti in versione telecronisti con risultati alterni. Il 4k è davvero super con la pallina che viaggia a 220km/h.
5: Tennis femminile. Mentre sono tutti impegnati a lottare verso l’uguaglianza tra maschi e femmine bisognerebbe avere il coraggio di cosa sia il tennis in gonnella oggi. Sena una fuoriclasse assoluta a controllare la situazione di fatto si è aperta una Era di Nessuno dove in 20 partono ad ogni torneo con la possibilità di vincerlo. Ma il livello è basso, basso. E così gli ascolti tv. Sicuro che sia corretto mettere tutto allo stesso livello? Conta più il genere o il prodotto che si regala agli spettatori?
4: Italia. Sinner a parte è stato un torneo piuttosto anonimo. Peccato per il ritiro di Berrettini. Benino Sonego, maluccio Musetti. Male le donne.
3: Fognini. Il tweet con cui metteva tutti in guardia sull’infortunio a Nadal nei quarti di finale che sarebbe stato un’invenzione dello spagnolo è una delle cose più basse della storia del tennis. Parole che da solo spiegano come mai, a parità di talento tennistico e fisico, lo spagnolo abbiamo vinto 22 titoli dello Slam ed il ligure 0.