Il rumors è di quelli che viaggiano sottovoce nel paddock della Formula 1. Un po’ perché il sistema non prevede grossi malumori a cielo aperto ed un po’ perché al centro della discussione c’è nientepopodimenoche Lewis Hamilton, senza dubbi il più grande pilota di tutti i tempi. Capite bene quindi che l’inglese non si possa toccare, contestare, figuratevi attaccare. Sarebbe un po’ come offendere la propria madre. Così il malumore c’è ma viaggia nascosto.
Lewis Hamilton, stipendio super e lotte social-politico-educative
Alcuni piloti infatti cominciano ad essere stufi delle prediche sociali-politiche-educative del pluri campione del mondo. Hamilton si sa, da anni ormai è molto più che un semplice sportivo; la sua popolarità è talmente elevata da farne un punto di riferimento globale, un esempio, una guida.
Basti pensare alla sua lotta in prima persona contro il razzismo: lui che scende in piazza a manifestare, che indossa le magliette del Black Lives Matters, che si inginocchia sulla linea di partenza. Si tratta di una delle diverse battaglie sociali combattute in questi ultimi anni.
Tutto giusto, tutto corretto, ha commentato qualcuno, però facile parlare dal suo predellino di super pagato…
Lewis Hamilton, stipendio da Paperon de Paperoni della Formula 1
Si, perché Hamilton infatti è il vero Paperon de Paperoni della Formula 1. Sia chiaro, ognuno dei 40 milioni di euro che porta a casa netti ogni anno sono meritati visto come guida ed i risultati che ottiene, però…
Però ci sono una decina quasi di suoi colleghi che come paga al milione non ci arrivano, ed altri 5 che non arrivano a due. Insomma: la differenza di stipendi per alcuni sarebbe eccessiva, anzi, ingiusta dato che alla fine c’è una base di rischio (della propria vita) che è uguale per tutti che tu corra per vincere gare e mondiale o che tu viaggi nelle retrovie. Una forbice tra lui e gli altri che comincia a creare malumori.
Lewis Hamilton e Cristiano Ronaldo: le prediche dei campioni
Il tutto mentre dagli europei di calcio un altro Re Mida dello sport, CR7, si mette a fare le prediche salutiste contro la Coca Cola.
Ormai siamo a questo: i nuovi modelli non solo sportivi ma anche sociali, politici ed economici sono campioni, strapagati, forse anche un po’ annoiati. Ma che rischiano di diventare loro, per primi, noiosi.