Usa vs Cina all’ombra della Madonnina? Non c’è più Trump (o no?) alla Casa Bianca ma il prossimo derby di Milano potrebbe avere il sapore della battaglia geopolitica del ventunesimo secolo. È clamorosa l’indiscrezione riportata dal Corriere secondo cui l’Inter sarebbe in pegno a Jack Ma, il noto imprenditore cinese fondatore di Alibaba, di cui si sono perse le tracce ormai da due mesi, da quando ha mosso delle critiche alla Repubblica popolare che non sono affatto piaciute al governo di Pechino. Ma cosa c’entra la repressione cinese contro Jack Ma – o un banale esilio dorato di qualche mese per rinfrescarsi la testa – con i nerazzurri? Per il Corriere dello Sport “le situazioni sono collegate per via di un database dell’Agenzia di informazioni creditizie di Pechino” secondo il quale “Jindong Zhang, 57 anni, proprietario dell’Inter, e suo figlio Kangyang (Steven), 29 anni, presidente del club, hanno dato in garanzia i gioielli di famiglia (non il colosso commerciale Suning.com) a una società del gruppo Alibaba”. Derby Washington-Pechino a San Siro? Pare di sì visto che la vicenda che ha portato gli altri colori di Milano, quelli rossoneri del Milan, nelle mani degli americani di Elliot assomiglia alla parabola attuale dei “cugini”. Con il Fondo Usa creato da Paul Singer che ha pignorato il club di via Aldo Rossi al cinese Yonghong Li, insolvente verso Elliot per 300 milioni di euro. Parafrasando Boskov: “Guerra fredda finisce quando arbritro fischia”