A essere un po’ cattivi verrebbe da dire che a Lorenzo Insigne convenga che Aurelio De Laurentiis non abbia guardato le partite della Nazionale italiana nell’ultima settimana. Prestazioni implacabili da 4 in pagella che hanno contribuito al flop degli azzurri di Mancini, ora a rischio di perdere nuovamente la partecipazione al Mondiale. Sarebbe una disfatta epocale, anche se i playoff mantengono vive le speranze di strappare un pass last minute. Non osiamo pensare a una Italia ancora spettatrice della Coppa del Mondo dal divano di casa. Per il suo numero 10 sarebbe la seconda volta dopo il 2018. Il che significherebbe non avere quelle stimmate da campione tanto decantate da chi lo rappresenta.
Altrimenti altro che maxi rinnovo con aumento dell’ingaggio, il fantasista rischia un ridimensionamento del salario. Scenario tra l’altro già in discussione con tanto di polemiche a distanza in queste settimane. Senza esclusione di colpi, con verità differenti raccontate e fatte filtrare da ambo le parti a proprio uso e consumo.
Meglio allora mettere un po’ d’ordine sulla vicenda. A partire dalle suggestioni a stelle e strisce, che rubricheremo alla voce di “Tu non vuo’ fa l’americano”. Non si offenderà Renato Carosone se ribattezziamo così la sua celebre canzone. Al netto della presenza del suo agente Vincenzo Pisacane negli Stati Uniti e delle avance da parte di due club di MLS, il futuro di Lorenzo Insigne non sarà Oltre Oceano.
Il fantasista vuole infatti restare in Europa e aspetta il rilancio del Napoli per rinnovare. Al di là delle schermaglie dialettiche e delle dichiarazioni di circostanza che nel mercato lasciano il tempo che trovano, Napoli e Lorenzo Insigne continuano a dialogare per il rinnovo. Il capitano resta un pilastro della squadra e il club azzurro vorrebbe rinnovare al numero 24 il contratto fino al 2026. Sul tavolo quindi quattro anni di contratto. Una durata temporale che incontra il gradimento del Diez della nazionale italiana. La distanza in sostanza resta sulla cifre, poiché De Laurentiis non vuole andare oltre l’attuale stipendio da 4,6 milioni netti a stagione che potrebbero essere ribassati a 3,5 in caso di mancata partecipazione alla Champions League.
Insigne invece chiede un salario da 6 milioni netti più premi con un ricchissimo bonus alla firma da 7 milioni. Senza dimenticare la questione diritti di immagine che vi avevamo anticipato lo scorso 9 ottobre: attualmente sono detenuti totalmente dal Napoli, mentre nel prossimo contratto Insigne vorrebbe gestirli in prima persona insieme all’agenzia che lo rappresenta (la GEV). ADL non ha fretta e gioca al gatto col topo, ben sapendo che Insigne non smania per accasarsi all’estero e non ha tutto questo mercato internazionale al di là di qualche sondaggio dalla Premier League inglese (Everton e Newcastle). L’Inter infatti viene usata mediatamente dal giocatore per innescare un effetto domino, visto che nel 3-5-2 di Inzaghi sarebbe complicata una collocazione del talento di Frattamaggiore. Senza considerare i costi elevati del suo contratto, fuori target per la spending rewiew avviata da Suning. Alla prossima puntata di questa appassionante telenovela…