L’uscita a valanga di Paolo Maldini sul progetto della SuperLeague nasconde un sottofondo al veleno che farà discutere e non poco. Ha detto l’ex capitano e oggi numero uno dell’area sportiva davanti ai microfoni di Sky: “Vorrei precisare che non sono mai stato coinvolto nelle discussioni che riguardavano la Superlega, l’ho saputo domenica sera come tutti gli altri. Si è deciso a livelli più alti nella nostra società ma questo non mi esenta dallo scusarmi nei confronti dei tifosi”.
Al di là di quello che pensa Maldini sul progetto abortito, è sconcertante che nessuno lo avesse informato di nulla. In fondo è il numero 3 a livello di operatività nell’azienda Milan e quello che da subito (se davvero la Superlega fosse partita ad agosto) avrebbe dovuto lavorare per costruire una squadra all’altezza. Ed è sconcertante che abbia scelto la televisione per farlo sapere al mondo intero, scaricando di fatto la linea del Milan, della sua proprietà e di Gazidis che ne è interprete oltre che suo diretto superiore. Col quale, al di là delle parole di facciata e delle foto insieme, non deve correre ancora buon sangue dopo gli scontri che hanno portato la leggenda rossonera a un passo dall’addio nei mesi scorsi. La pace sembrava essere stata sigillata dai risultati di Pioli e dal nuovo corso. Sembrava…