C’eravamo tanto amati, è proprio il caso di dirlo. Adesso invece volano gli stracci e si profila un clima da bufera all’orizzonte nonostante l’estate sia sempre più vicina.
Forse l’unica soluzione per sanare tutto e spazzare via le nubi che si sono addensate minacciose su Formello è una separazione. Ci riferiamo ovviamente ai rapporti ormai totalmente deteriorati tra Maurizio Sarri e Igli Tare. Della serie: o io o lui. Siamo infatti arrivati al muro contro muro tra l’allenatore toscano e il direttore sportivo albanese. Uno scontro che squarcia e divide il popolo biancoceleste.
Lo scontro scuote Claudio Lotito che ritiene Tare un suo uomo di fiducia
A partire dallo stesso presidente Claudio Lotito, che ritiene Tare un suo uomo di fiducia nonché il collaboratore più prezioso dell’area tecnica, ma al tempo stesso è orgoglioso che la sua scelta in panchina per il dopo Simone Inzaghi (scappò di notte dalla Capitale dopo aver promesso di rinnovare 24 ore prima…) si sia rivelata azzeccata. Anzi vincente dato che la Lazio – salvo clamorosi cataclismi nelle ultime giornate di campionato – si accinge a tornare in Champions League. E allora il quadro sarebbe perfetto, se non fosse per gli attriti sempre più marcati tra tecnico e diesse. Un muro contro muro che è diventato inconciliabile. Tare compra giocatori senza ascoltare pareri e desideri dell’allenatore, che puntualmente lascia ai margini della squadra gli acquisti non richiesti.
La lista è lunga e basta farsi un giro su transfermakrt per capire chi sono gli epurati sarriani
La lista è lunga e basta farsi un giro su transfermakrt per capire chi sono gli epurati sarriani. Cosa fare? Una soluzione – in caso di addio di Tare che ricordiamo è in scadenza a giugno – ci sarebbe già. A costo zero. Promuovere Angelo Fabiani diesse con un ruolo più operativo per Enrico Lotito, figlio del patron e nell’ultimo anno sempre più attivo in sede di campagna acquisti e mosse del club. Con l’addio di Tare poi si potrebbe profilare pure un clamoroso ritorno: quello di Angelo Peruzzi.
Se Tare riuscirà a far rinnovare Sergej Milinkovic Savic la sua permanenza diventerebbe praticamente scontata
L’ex club manager laziale era andato via nei mesi scorsi, sbattendo la porta a causa dei continui dissidi col diesse e tornerebbe volentieri nel club (con la benedizione dello stesso Sarri) qualora l’albanese dovesse fare i bagagli. Uno scenario da tenere d’occhio e che sta prendendo sempre più quota. Tare però – da uomo di fiducia e storico braccio destro lotitiano – custodisce molti segreti. Per intenderci: seppur sia a scadenza non è così facile farlo fuori e scaricarlo. Bisognerebbe trovare un’altra sistemazione che possa far felici e accontentare tutti. Tare negli anni scorsi su suggerimento proprio del suo presidente decinò le avance di Milan e club stranieri. Ecco perché il benservito stonerebbe un po’. Forse pure troppo. La partita finale relativa al suo rinnovo si gioca sul fronte SMS. Se Tare riuscirà a far rinnovare Sergej Milinkovic Savic la sua permanenza diventerebbe praticamente scontata, anzi obbligatoria. Con buona pace di Sarri e dei suoi propositi rivoluzionari. Altrimenti – mai come stavolta – il buon Igli rischia di essere defenestrato. Il tempo delle scelte (definitive) per Lotito sta arrivando…