Meitè subito perché a centrocampo Pioli era in emergenza e aveva bisogno di ossigeno. Poi Mandzukic come vice Ibra, sperando in 2021 più continuo in campo da parte dello svedese rispetto all’autunno del 2020. Infine Tomori per dare un’alternativa alla difesa. Il Milan ha giocato e vinto la partita del mercato di riparazione, una sessione in cui di fatto non si è mosso quasi nulla in attesa della volata delle ultime 72 ore. Ferma l’Inter, al lavoro su operazioni futuribili la Juventus, qualche sfoltimento per il Napoli; solo la Roma tra le grandi ha lavorato in quantità come i rossoneri. Come è stato possibile per Maldini e Massara poter fare mercato anche a fronte di un bilancio in profondo rosso da -195 milioni di euro?
La domanda che circola nei migliori bar sport del Paese merita una risposta articolata. Nessun mistero, solo la coda di quanto accaduto in settembre e ottobre nella cosiddetta sessione estiva. Allora il Milan aveva stanziato un budget non speso interamente a causa del mancato arrivo di un difensore. Quanto? Una quindicina di milioni, ricavati dalle cessioni fruttuose di Suso e Paquetà e da un politica molto attenta nel momento di spendere. L’infortunio del francese Simakan, che avrebbe assorbito il tesoretto, ha fatto sì che fin qui il Milan abbia puntellato la rosa di Pioli quasi a costo zero: un milione per il prestito di Tomori, 500 mila euro per Meitè e nulla su Mandzukic se non lo stipendio da 1,8 milioni netti per sei mesi. Poi si vedrà.
L’effetto Elliott
Il taglio del monte ingaggi nelle ultime due stagioni lascia margini di intervento ai dirigenti e la formula scelta è quasi sempre la più flessibile possibile. In più Elliott ha garantito dallo scoppio della pandemia la liquidità necessaria per assorbire le difficoltà del crollo dei ricavi da stadio. Il Milan, insomma, in questo momento ha una struttura che funziona meglio di quella dell’Inter che, al contrario, è congelata dai diktat della famiglia Zhang in attesa che termini la due diligence con BcPartners e con i potenziali investitori. (Foto: Blogger)