Mancano pochi giorni al termine delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, ma c’è già chi guarda alle successive che si disputeranno in Italia: Milano-Cortina 2026. Mancano 4 anni; mancano soprattutto molti lavori necessari in vista di quelle che saranno due settimane all’insegna del grande sport e non solo nel nostro paese.
Quelle che non mancano sono le voci e le polemiche: le prime legate al futuro dell’amministratore delegato di Milano-Cortina 2026, Vincenzo Novari parso alcuni mesi fa a lungo nel centro del mirino con i «bookmakers» che lo davano sicuro alle dimissioni. Cosa al momento che sembra più lontana ma di certo non scongiurata del tutto.
Le polemiche poi sono legate soprattutto alle strutture che servirebbero, con il ramo lombardo che spera ancora nel miracolo della realizzazione della superstrada della Valtellina per portare con maggiore comodità atleti e tifosi verso Bormio e Livigno. E polemiche sportive dopo le frasi, a cui è seguito comunicato riparatore, di Federica Brignone che parlava di una Olimpiade troppo sparpagliata che farebbe perdere lo «spirito olimpico».
Milano Cortina 2026, la lettera dell’ufficio legale
Ma a parte questo ci sono cose che si stanno già muovendo. Lo dimostra la mail arrivata alle segreterie delle principali redazioni italiane (tv, quotidiani e settimanali) con un documento siglato dall’Avvocato Flavia Scarpellini, General Counsel Fondazione Milano Cortina 2026 – Affari Legali.
Avete capito bene. Un documento degli affari legali il cui contenuto è piuttosto complesso da analizzare. Oggetto: Pechino 2022 e Squadra Italiana – Tutela della Proprietà Intellettuale – Responsabilità editoriale.
All’inizio l’immancabile ed ovvio «pippone» sull’importanza ed il significato dei giochi olimpici per il nostro paese, ma l’occhio, da subito, salta all’unica frase della prima pagina evidenziate in grassetto e pure sottolineate tanto per far capire dove sta il nocciolo della questione: «…uso non autorizzato delle proprietà intellettuali del Cio e del Comitato Internazionale Paralimpico, nonché del Coni e del Cip»… sul territorio italiano.
E continua alcune righe dopo…
«Con la presente la Fondazione vuole limitarsi (avete capito bene, dicono limitarsi) a sensibilizzare i titolari dei mezzi di comunicazione di massa sulla problematica dell’indebita associazione a fini commerciali…» etc etc etc.
Milano Cortina 2026, vietato fare business se…
Traduzione: cari giornali, tv, siti o chiunque voi siate. Gli unici tenuti a fare business sfruttando le Olimpiadi siamo noi e gli sponsor che per poter utilizzare il logo ed i famosi 5 cerchi sborsano decine di milioni… Voi, attenti a quello che fate (ricordiamo che il documento non è firmato dall’amministratore Delegato Novari, ma da un avvocato. E quando scrive un avvocato c’è sempre da stare attenti…
Ci sono però delle cose non chiare e basta vedere cosa sta succedendo in questi giorni in Italia con le Olimpiadi in corso. Una nota tv sportiva infatti ogni giorno offre ai suoi telespettatori due spazi di approfondimento da una location speciale. Location che porta il nome di una nota società. Ecco: questo sarebbe legale nel 2026?
Insomma, siamo al caos ed alle minacce velate. Ma, niente paura, cari direttori, perché il documento si chiude con la segnalazione di una mail a cui inviare domande e richieste di chiarimenti.
Distinti saluti…