Perché leggere questo articolo? Senza fondi e sponsor e con un calendario intasato, la Fifa non sa che pesci prendere col Mondiale per Club. Competizione a rischio?
Il Mondiale per Club, nelle intenzioni della FIFA, doveva essere il fiore all’occhiello del calcio internazionale. Invece, si è trasformato in un rompicapo pieno di incognite. I club sono sempre più scettici su un torneo che, con l’espansione a 32 squadre, rischia di naufragare ancor prima di partire. A pesare sono fondi carenti, sponsor assenti e un calendario intasato. Le società, ormai stanche, chiedono chiarezza alla FIFA.
La Superlega e i nuovi equilibri
Dopo il tentativo fallito della Superlega, con i top club europei pronti a fare secessione dalla UEFA per controllare introiti e diritti TV, la FIFA ha visto nel Mondiale per Club l’alternativa. Il progetto, già esistente dal 2000, doveva trasformarsi in un evento globale. Il problema? Le risorse economiche. I club, dopo aver visto fallire la Superlega, speravano di poter recuperare con il nuovo Mondiale, ma la FIFA non ha convinto nessuno.
Oggi il calendario calcistico è sovraccarico. Tra campionati, coppe europee e nazionali, competizioni internazionali e amichevoli, i giocatori sembrano robotizzati. Con l’allargamento a 32 squadre dal 2025, il Mondiale per Club complica ulteriormente il quadro. I club europei, soprattutto, sono preoccupati: “Dove troviamo il tempo? E chi paga?”
Troppo calcio e pochi soldi
La FIFA prevede di far ruotare il torneo su 18 giorni, ma i dubbi economici restano. Attualmente, il budget stimato per l’organizzazione di un’edizione allargata oscilla tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari, una cifra ambiziosa considerando che la competizione ha attirato pochi sponsor. Nonostante le previsioni iniziali ottimistiche, molte aziende hanno preferito investire in competizioni più consolidate come la Champions League, che genera oltre 3,5 miliardi di euro all’anno solo dai diritti televisivi.
I club chiedono certezze economiche. Partecipare a un Mondiale per Club allargato significa affrontare spese di trasferte internazionali, gestione dei giocatori e compensazioni assicurative. Al momento, la FIFA ha messo sul tavolo un montepremi totale di 150 milioni di dollari per le squadre, una cifra decisamente insufficiente rispetto ai costi complessivi che le società dovrebbero sostenere. Per fare un paragone, la sola Champions League distribuisce oltre 2 miliardi di euro alle squadre partecipanti.
Il futuro incerto del torneo
La FIFA, sotto la guida di Gianni Infantino, ha insistito sul progetto del Mondiale per Club per contrastare i tentativi dei club europei di creare tornei indipendenti. Ma la competizione rischia di saltare se non si troveranno sponsor e fondi adeguati. Il modello economico attuale non è sostenibile, e i club chiedono chiarezza su come verranno gestiti i ricavi.
Senza accordi solidi, molti team potrebbero decidere di boicottare il torneo, lasciando la FIFA a fare i conti con un flop annunciato. In definitiva, il Mondiale per Club potrebbe trasformarsi da sogno globale a un’ennesima operazione confusionaria. Se la FIFA non troverà una soluzione, questo torneo rischia di diventare l’ennesima “sola” del calcio moderno.
Mondiale per Club: sogno o incubo?
La domanda, dunque, rimane: il Mondiale per Club sarà mai una competizione di successo? Al momento, sembra più un’idea destinata a rimanere nel limbo. L’allargamento a 32 squadre, se non gestito con attenzione, rischia di trasformarsi in un’operazione fallimentare. La FIFA dovrà trovare il modo di accontentare i club, assicurarsi fondi e sponsor e, soprattutto, evitare di sovraccaricare ulteriormente un calendario già troppo fitto. In un mondo del calcio sempre più dominato da interessi economici, il rischio che questo progetto diventi l’ennesima “sola” è dietro l’angolo. Ma del resto, nel calcio moderno, tra proposte rivoluzionarie e piani megalomani, chi riesce più a distinguere i sogni dagli incubi?