Il Made in Italy non va di moda dalle parti di casa Milan. Il club rossonero, infatti, non punterà su calciatori nostrani per completare e rinforzare il reparto offensivo in estate. Paolo Maldini e Ricky Massara hanno bocciato i possibili rinforzi provenienti dalla Serie A per rimpolpare l’attacco milanista.
No a Belotti
No secco ad Andrea Belotti che si era offerto a più riprese al club di via Aldo Rossi. Il sogno del Gallo è sempre stato quello di indossare la maglia rossonera e non l’ha mai nascosto in questi anni. Quella maglia per la quale tifava da bambino, quando a Gorlago sognava di diventare calciatore con il poster di Andriy Shevchenko in camera. Desiderio destinato però a restare chiuso nel cassetto. Niente da fare. Secondo la dirigenza del Milan il centravanti in scadenza di contratto con il Torino non rappresentava un upgrade rispetto agli attuali attaccanti della rosa di Stefano Pioli. Un segnale di come il nostro calcio sia in crisi e non produca più grandi attaccanti come tra l’altro testimoniato dai Playoff Mondiali per Qatar 2022, dove le punte azzurre hanno fatto semplicemente il sollecito alla modesta difesa della Macedonia. A onor del vero Belotti era in tribuna al Renzo Barbera, escluso per scelta tecnica da Mancini.
In rossonero Divock Origi
Al centro dell’attacco il Milan ingaggerà, sempre a parametro zero, Divock Origi, in uscita dal Liverpool. Un giocatore che alle spalle ha 2 Mondiali e 2 Europei giocati con il Belgio, oltre alla Champions League 2019 griffata da una doppietta nella semifinale contro il Barça e al gol del 2-0 al Tottenham nella finalissima del Wanda Metropolitano nonostante non fosse un titolare. Un profilo di ben altro spessore e livello rispetto al Gallo senza dimenticare come gli esuberi/scarti provenienti dalla Premier League oggi siano dominanti in Serie A. Per informazioni chiedere ai vari Tomori, Abraham, Anguissa e Giroud. Ecco perché il Milan ha scelto Origi e scartato Belotti.
C0nvince poco anche Berardi
A proposito di attaccanti italiani: ai rossoneri come esterno offensivo convince poco anche Mimmo Berardi. Anche per lui, come per Belotti, pesa lo status di non internazionale. Un giocatore che, alla soglia dei 28 anni, non ha mai giocato neppure un minuto in Champions League e, nel flop contro la Macedonia, ha manifestato come, quando si alza l’asticella, faccia fatica. Ecco perché pure per l’esterno offensivo è probabile che il Diavolo si indirizzi verso il mercato inglese, dove si possono prendere giocatori di alto livello e più funzionali per il progetto di crescita del club.