Paradosso Capitale. Claudio Lotito, per anni etichettato poco affettuosamente “Lotirkio” per via dei mercati decisamente parsimoniosi della sua Lazio, sta facendo la parte del leone in sede di calciomercato con grandi investimenti. Mai così prolifico negli acquisti, tanto che sono stati già spesi una quarantina abbondante di milioni, eppure in tutta Italia si parla solo dei colpi ad effetto dei cugini della Roma. Tutti o quasi rigorosamente a parametro zero.
L’imprenditore ha vinto più della Roma eppure è criticato dai suoi tifosi
Una doppia beffa per Claudio Magno, come lo chiamano i suoi sostenitori soprattutto quelli che costantemente lo appoggiano nelle assemblee di Lega Serie A e nelle sue battaglie in Consiglio Federale FIGC. Un imprenditore che nell’ultimo decennio ha vinto molto più della Roma (5 trofei a 1 compresa la finale di Coppa Italia fratricida del 2013…) eppure era e resta costantemente criticato dai suoi tifosi. Incedibile ma vero. Di contrasto il popolo giallorosso è ormai innamorato pazzo di Dan Friedkin, che dopo Mourinho ha regalato al popolo giallorosso Paulo Dybala e ora è a un passo dal chiudere i colpi Gini Wijnaldum e Andrea Belotti. Nomi di grido e risonanti che affascinano il grande pubblico più dei Casale, Romagnoli, Vecino ecc presi dal club laziale. La grande e vera “bravura” della Roma è stata quella di prendere tutti questi giocatori a parametro zero o in prestito, investendo al momento appena 7 milioni più bonus per Zan Celik dal Lille.
Nella metà della città biancoceleste “non si vive di sogni ma di solide realtà”
Una sessione low-cost che però sta facendo sognare a occhi aperti il popolo romanista, mentre nella metà della città biancoceleste “non si vive di sogni ma di solide realtà” come dichiarato dopo l’ultimo Consiglio Federale dallo stesso Lotito con un po’ di inevitabile amarezza. Difficile non biasimarlo a ‘sto giro. Nell’estate in cui il numero uno laziale ha messo concretamente mano al portafoglio per regalare a Maurizio Sarri i colpi richiesti per fare il salto di qualità (Cancellieri pagato 8,5 milioni, Marcos Antonio 10, Casale 10, Luis Maximiano 10 e Provedel 4) nessuno sta rendendo merito agli investimenti fatti dalla Lazio. Tutta colpa di Dybala, verrebbe da dire. Lo sbarco della Joya in maglia giallorossa ha mandato in tilt il traffico del raccordo anulare, scatenato la passione del popolo romanista accorso in massa (erano oltre 10mila) alla presentazione del Diez argentino.
Il nome di punta potrebbe essere quello di Mertens
Ecco perché una parte della tifoseria laziale adesso sogna un acquisto mediatico per rispondere pan per focaccia ai cugini. Il nome giusto potrebbe essere quello di un pupillo di vecchia data di Maurizio Sarri: quel Dries Mertens abbandonato dal Napoli dopo 9 stagioni da favola e voglioso di riscatto. Lotito però al momento appare poco convinto dall’operazione riguardante il belga. Probabile che possa continuare con il suo modus operandi dei giovani talenti destinati ad esplodere. Alla faccia dei top player blasonati ingaggiati sull’altra sponda del Tevere. Quale politica dirigenziale pagherà maggiormente e darà i migliori risultati in classifica? Difficile dirlo. Probabile che Lazio e Roma si giocheranno un posto in Champions League fino a giugno, obiettivo tra l’altro dichiarato di entrambi i club. Insomma, il derby è appena incominciato e si appresta ad entrare nel vivo ma soprattutto promette scintille per i prossimi 10 mesi: da un lato il progetto giovane di una Lazio che ha abbassato notevolmente l’età media (tutti gli acquisti Under 25 tranne i parametri zero Romagnoli e Vecino), dall’altro quello grandi firme (Dybala, Matic, Wijnaldum e Belotti) da parte della Roma. Chi la spunterà?