Doveva essere il pezzo da novanta della campagna acquisti del centenario, il cavallo in più da aggiungere nel motore della fuoriserie di Massimiliano Allegri per andare a caccia dello scudetto. Doveva essere la bella storia del talento che torna dove si è affermato e che, una volta a casa, dimentica acciacchi e polemiche. Doveva essere tutto questo, Paul Pogba. Invece è stato fin qui la peggiore ‘fregatura’ presa dalla Juventus nell’era moderna, con il sospetto che qualcosa si potesse intuire per come era andata l’ultima parte della sua avventura al Manchester United dove il francese se n’è andato lasciando a scadenza di contratto non rimpianto.
Pogba, lo sconticino non è sufficiente ad addolcire l’amarezza,
La battuta con cui Allegri ha accolto la notizia del fastidio muscolare che allontana il suo ritorno in campo è significativa del mood che circonda oggi Pogba: “Problema ai flessori, si fa fatica a mettere in moto una macchina che è stata ferma a lungo… Magari tra due-tre mesi sarà in condizioni ottimali”. Sipario. Può essere, peccato che tra tre mesi la stagione sarà quasi del tutto alle spalle, con ancora una manciata di partite in campionato (forse) e chissà se qualcosa da chiedere ancora ad Europa League e Coppa Italia. Insomma, un’annata buttata via e che costerà salato alla Juventus che gira a Pogba uno stipendio netto da 8 milioni di euro che col Decreto Crescita sono circa 11 al lordo. Lo sconticino non è sufficiente ad addolcire l’amarezza, però, visto che la storia di questa stagione del centrocampista è quella di chi si è reso un pessimo servizio rifiutando l’ipotesi dell’operazione a luglio quando si è manifestato il problema al menisco.
La Juve avrebbe voluto metterlo sotto i ferri in fretta, lui si è fidato di cattivi consiglieri
La Juve avrebbe voluto metterlo sotto i ferri in fretta, lui si è fidato di cattivi consiglieri. Ha perso tutto: prima metà della stagione in bianconero e Mondiale con la Francia. Si è operato in autunno, ha cercato di rimettersi in carreggiata, ha fatto arrabbiare – eufemismo – i tifosi con le foto sulla neve nelle vacanze di Natale e poi, quando stava per rimettere piede in campo, è rimasto vittima del nuovo stop. Totale: zero minuti fin qui e 4,7 milioni netti incassati con regolari bonifici a fine mese.
Pogba, 8 mesi senza calcio
A Torino in molti si chiedono se sia stato un fulmine a ciel sereno o se le condizioni fisiche del giocatore non avessero già creato qualche allarme precedentemente. I numeri dicono che nel 2021/2022 del divorzio dal Manchester United, Pogba ha giocato solo 1.782 minuti (segnando un gol) e facendo l’ultima apparizione addirittura l’ormai lontanissimo 19 aprile 2022 in una trasferta da tregenda sul campo del Liverpool, persa 4-0 senza troppe storie. Dopo quel giorno, il nulla: 8 mesi senza calcio.
A essere pignoli, un affare solo per Pogba che nell’ultimo anno e mezzo abbondante ha continuato a ritirare lo stipendio, prima dal Manchester United e poi dalla Juventus. E se Atene (Juventus) piange, Sparta (Manchester United) non ride, nel senso che l’ingaggio del Polpo in Inghilterra era di 11 milioni netti. Significa che ogni minuto in campo dall’agosto 2021 a oggi gli è valso un assegno da 8.810 euro. Netti. Se non è chiaro cosa significhi, prendete come parametro l’ultimo arrivato a Maranello che di nome fa Ferrari Purosangue. Da listino costa 390.000 euro (modello base). Ecco, Pogba se lo può permettere giocando un tempo scarso. 44 minuti. Poi tutti a bere il thè caldo negli spogliatoio col particolare non secondario che da quello spogliatoio il Polpo non è praticamente più uscito.