Polveriera Juve. Alla Continassa ormai è tutti contro tutti. Massimiliano Allegri tiene in scacco la società che non può permettersi un bagno di sangue economico. Impossibile a oggi esonerare un allenatore che sta perdendo il controllo della squadra settimana dopo settimana, ma al tempo stesso guadagna 7 milioni netti a stagione (potenzialmente diventano 9 al netto dei bonus) fino al 2025.
Tradotto: o si dimette o avanti così
Il livornese di farsi da parte non ha la benché minima intenzione e si è sfogato (senza autorizzazione del club…) nei giorni scorsi al Corriere della Sera. Un’intervista, mascherata da chiacchierata tra amici, quella rilasciata al collega Mario Sconcerti che ha mandato su tutte le furie molti dirigenti bianconeri e non è piaciuta affatto a diversi calciatori che si sono sentiti da un lato scaricati e dall’altro etichettati in alcuni casi come seconde scelte. Non il massimo per tenere il gruppo unito e andare tutti nella stessa direzione. Anche in seno alla società c’è divisione: tra coloro che non credono più nel progetto Allegri c’è da tempo il vicepresidente Pavel Nedved, che ai tempi si era professato contrario al ritorno del livornese. D’altronde è risaputo che i due non si amino e che la Furia Ceca, come era soprannominato da calciatore, fosse stato il principale fautore dell’esonero di Allegri nel 2019.
Lo stesso Nedved ha le idee chiare per il futuro
Se le cose dovessero precipitare serve un allenatore di polso e dalla grande personalità. Identikit che risponde a quello di Paolo Montero in attesa di colui che dovrebbe far rinascere la Vecchia Signora: Antonio Conte. Eh già, l’allenatore salentino sta facendo benissimo al Tottenham ma é in scadenza nel 2023 e non sta ancora dialogando per il rinnovo del contratto con gli Spurs. Il segnale di come possa andare via. Così come non è un mistero che l’ex Inter e Chelsea tornerebbe volentieri in Italia. Conte lo conosciamo: ama le sfide ed è fenomenale a costruire squadre vincenti dalle macerie. Esattamente la situazione che vive la sua ex Juve. Andrea Agnelli permettendo, visto che tra i due non corre buon sangue. Nulla che non possa essere aggiustato e appianato secondo Nedved che lavora dietro le quinte per far da paciere tra i due. Ci riuscirà? Vedremo. Intanto la Juventus proseguirà con Allegri più per mancanza di reali alternative (il sogno dei tifosi Zinedine Zidane aspetta la Nazionale francese e Thomas Tuchel non è considerata una opzione concreta) che reale e totale convinzione da parte di tutto l’ambiente juventino. Sperando da qui alla sosta per il Mondiale di invertire la rotta e rimettersi in carreggiata. Obiettivo minimo arrivare in Champions League. Traguardo ancora alla portata vista la classifica molto corta. Serve però una crescita sul piano del gioco, altrimenti il rapporto appare destinato nei prossimi mesi a sgretolarsi. Con un’ombra che inizia a stagliarsi all’orizzonte e potrebbe fare tutti conte(nti) in estate.