In questo periodo storico, attraversato da una follia omotransfobica dovuta al Ddl Zan, dallo Sport arriva una storia di lucidità, rispetto, logica che lascia ben sperare. La premessa è sotto gli occhi di tutti. Per settimane i media non hanno parlato d’altro; bisogna stare attenti a cosa si dice, a come lo si dice, agli ospiti che si invitano in una trasmissione tv, mentre (ci avete fatto caso) ormai quasi tutte le pubblicità hanno scelto come protagoniste non le famiglie tradizionali, un po’ per convinzione e un altro po’ perché (ammettiamolo) è «di moda».
Portabandiera Olimpiadi Italia 2021, l’ipotesi Paola Egonu
Ed è da qui che è partita su uno dei principali quotidiani nazionali, l’idea di proporre come portabandiera alle Olimpiadi di Tokio Paola Egonu, pallavolista, anzi: la miglior pallavolista del mondo. Ma non solo; Egonu dopo aver raccontato un anno fa la sua omosessualità oggi in quell’intervista si dichiara aperta all’amore di ogni genere. Insomma: la candidata perfetta per l’onda comunicativa del momento.
Portabandiera Olimpiadi Italia 2021, la scelta di Viviani e Rossi
Ma il Coni, il suo presidente Malagò, hanno fatto un’altra scelta. Una scelta GIUSTA. Hanno cioè rispettato quelli che da sempre sono i criteri per la selezione del portabandiera: grandi atleti, con un passato vincente alle Olimpiadi. Passato che Elia Viviani, ciclista, e Jessica Rossi, tiratrice, hanno. Medaglie d’oro che invece mancano sul collo di Paula Egonu.
Olimpiadi Italia 2021, via dallo sport le polemiche sull’omotransfobia
Il messaggio, lo stop del Coni, è chiaro. Fuori certe polemiche dallo sport, fuori certe ondate emotive, fuori la politica. Lo sport non ha nulla a che fare con tutto questo. E ci auguriamo di vedere alle Olimpiadi 2024 di Parigi Paola Egonu nostra portabandiera; significa che a Tokio la nazionale femminile di Pallavolo ha vinto la medaglia d’oro.