C’è chi ha la giustificazione scritta e difficile da contestare, come Danilo Gallinari che si sta giocando i playoff NBA con la sua Atlanta ed è a un passo da un’impresa storica.
Luigi Datome e Marco Belinelli, forfait alle olimpiadi per le vacanze?
Ma per il resto la fuga dall’estate della nazionale assomiglia quasi a una diserzione, che alla vigilia del preolimpico che ci deve (dovrebbe) riportare all’Olimpiade dopo 17 anni di assenza è uno spettacolo difficile da digerire. I nostri uomini copertina hanno marcato visita. Di Gallinari si è già detto, in linea di massima giustificato soprattutto per il preolimpico, mentre Luigi Datome e Marco Belinelli hanno fatto la figura di quelli che preferiscono vacanze e programmazione della prossima stagione da stipendiati al sogno del basket italiano.
Delusione Federbasket
Entrambi hanno spiegato di avere acciacchi da smaltire, di essere spremuti da un’annata giocata a ritmo folle e di non riuscire a reggere ad altri due mesi di duro lavoro per andare a Tokyo col rischio poi di fare da comparse. Tutto giusto e legittimo, figurarsi. Però la Federbasket non l’ha presa bene e si capisce il perché, considerato che manchiamo dai Giochi dall’ormai lontanissimo 2004 (argento miracoloso ad Atene) e che nel frattempo abbiamo raccolto poco o nulla in Mondiali ed Europeo.
Basket italiano, una generazione d’oro improduttiva
Nonostante questa sia, sulla carta, una delle generazioni più ricche di talento della nostra pallacanestro, raramente baciata dalla circostanza di allineare uomini da NBA o da Eurolega giocata da protagonisti e vinta. Invece nulla. A meno di miracoli dell’ultima ora, quella dei Belinelli/Datome/Gallinari (e altri) resterà la generazione del preolimpico perso in casa contro la Croazia (2016), del Mondiale bucato in Cina sparendo dal campo quando il gioco si faceva duro (2019), delle mancate partecipazioni (5 tra Giochi e tornei iridati) e dell’Europeo sempre a distanza di sicurezza dal podio. Sia mai che si rischi di inciamparci sopra e dare un senso a un percorso che ha riempito i conti in banca ma restituito zero alla maglia azzurra.
Olimpiadi basket, ora spazio a chi ha più entusiasmo
I protagonisti si sono irritati davanti alle critiche dei tifosi, ricordando come si siano sempre sacrificati per la nazionale e cose varie. Tutto registrato nelle ‘varie ed eventuali’. Perché il resto dell’ordine del giorno sono i numeri e quelli suonano impietosi. Archiviata la ‘Generazione X’ (nel senso di nulla alla voce vittorie), ora spazio agli altri. Che hanno meno chance di battere la Serbia in casa sua e portarci a Tokyo, ma che certamente guarderemo con maggiore simpatia ed entusiasmo. Anche nella sconfitta. Se poi succedesse di finire alle Olimpiadi, sia chiaro, che nessuno salga sul carro della nazionale…