Ancora una volta. Sempre loro. Il Paris Saint Germain esce nuovamente con le ossa rotte dalla Champions League e soprattutto lo fa nuovamente con largo anticipo. Dopo le ultime due stagioni (finale e semifinale) i francesi rivivono la maledizione Ottavi di finale, facendosi schiantare dal Real Madrid dell’ex Carlo Ancelotti. Una lezione pesantissima quanto durissima da digerire, proprio nell’anno in cui la finale sarà nella capitale francese. Una mossa politica orchestrata dal presidente Nasser Al Khelaifi dopo la guerra scoppiata tra Russia e Ucraina e il conseguente stop alla nomina di San Pietroburgo come sede dell’ultimo atto della competizione.
PSG in Champions League: top player fanno flop
Questo PSG continua a stentare nonostante un mercato faraonico. Anzi proprio i top player acquistati hanno tradito le aspettative. Lionel Messi è la controfigura del campione straordinario ammirato ai tempi del Barcellona. D’altronde l’età avanza per tutti e alla soglia dei 35 anni l’argentino appare aver imboccato la china della sua leggendaria carriera. Il nostro Gigio Donnarumma ha spaperato in occasione del gol dell’1-1 che ha rimesso in gioco la qualificazione. Per non parlare di Hakimi, pagato 70 milioni, e in grandissimo affanno contro Vinicius oltre ad essersi addormentato in occasione del 2-1 di Benzema, visto che proprio il terzino ex Inter tiene in gioco il francese al momento della verticalizzazione di Modric.
Psg, chi rischia dopo lo schianto in Champions League
La campagna acquisti non ha dato i frutti sperati e a rischiare grosso nelle prossime settimane sarà una nostra vecchia conoscenza: Leonardo, ormai sulla graticola da mesi. Già ai titoli di coda e virtualmente esonerato a maggio (non basterà la vittoria della Ligue1 per restare al timone…) Mauricio Pochettino. Il tecnico argentino non è riuscito a ripetere i fasti del Tottenham sia sul piano del gioco sia su quello dei risultati. Un addio pressoché inevitabile, con un nome che già accende la fantasia degli sceicchi: quello di Zinedine Zidane. L’uomo delle ultime 3 Champions League targate Real Madrid. Un francese doc (seppur marsigliese…) per cercare di portare il Qatar sul tetto d’Europa.
Cristiano Ronaldo s’offre
Per farlo servirà un grande, grandissimo attaccante. Si è offerto negli ultimi giorni Cristiano Ronaldo, in rottura totale con Ralf Rangnick in quel di Manchester. Un nome suggestivo, ma non quello giusto per il dopo Kylian Mbappè promesso sposo del Real Madrid di Florentino Perez (pronti 6 anni di contratto a 40 milioni netti a stagione per la punta). Per rimpiazzarlo il PSG proverà l’assalto a Robert Lewandowski. L’ultimo per appeal mondiale in grado di reggere, almeno in parte, il confronto con la stella francese. Un’eredità scomoda e da non sbagliare, onde evitare di fare un passo indietro. In tutti i sensi.
Perché la perdita di quello che oggi è il miglior giocatore al mondo (Mbappè) rischia di ridimensionare pesantemente il progetto (già non vincente su scala mondiale) del Paris targato Al Thani. Mai finora una stella della squadra parigina aveva lasciato la società, se non per scelta del club (vedi Ibrahimovic, Cavani e Thiago Silva ai quali non venne rinnovato il contratto da ultratrentenni suonati). L’addio del numero 7 avrebbe un valore rivoluzionario anche nelle gerarchie internazionali, visto che finirebbe le braccia di quel Perez fautore principale con Agnelli della Super Lega (il progetto sta per tornare d’attualità…). Nell’anno che porterà al mondiale di Qatar 2022 il peggiore dei biglietti da visita…