Rieccolo. Big Rom vestirá di nuovo la maglia nerazzurra. Affare in chiusura e possibili visite mediche già nel corso della prossima settimana. Il segnale di come ormai sia tutto in dirittura d’arrivo. A volte ritornano, è proprio il caso di dirlo. È pur di riuscirci sono pronti a qualunque cosa. Anche a dimezzarsi lo stipendio. Strano ma vero.
Così tanta voglia di scappare da Londra da decurtarsi l’ingaggio
Non per Romelu Lukaku che da tempo – come svelato proprio da True News un mese e mezzo fa in anteprima – aveva talmente voglia di scappare da Londra per tornare nella Milano nerazzurra da decurtarsi sensibilmente l’ingaggio. Dai 12 netti più 3 di bonus percepiti in Inghilterra a 8 più premi, il passo sarà breve. E così quella che fino a qualche settimana fa appariva come una pazza idea, diventerà ora realtà. Un affare all’insegna della nostalgia canaglia. A meno di un anno di distanza dall’addio. L’avventura con i Blues infatti non ha affatto preso la piega sperata da Big Rom, che a Stanford Bridge si è immalinconito in panchina rompendo i rapporti prima col tecnico Tuchel (a Capodanno) a causa dell’intervista non autorizzata rilasciata a Sky e poi con il suo storico agente Federico Pastorello (in primavera anche se il mandato formalmente scade nel 2023 e potrebbe esserci un contenzioso legale tra i due…).
Tanto da gestirsi in prima persona con l’ausilio di un legale di fiducia (Sebastien Ledure). Inevitabile a questo punto dirsi addio anche col Chelsea. Quasi a volersi gettare tutto alle spalle per tornare dove era stato amato e felice. L’Inter appunto. Dalle prime telefonate a Marotta e Ausilio di febbraio alla svolta degli ultimi giorni: Lukaku ha tempestato di chiamate ex compagni e dirigenti interisti pur di tornare a casa. Missione riuscita anche grazie alle difficoltà dirigenziali del Chelsea, che non ha ancora stilato il nuovo management dopo la cessione del club. Uno stallo che ha permesso a Big Rom di forzare la mano e liberarsi. Con il placet di Tuchel che l’ha rinnegato dopo aver voluto fortemente l’estate scorsa. D’altronde l’antipasto della rottura si ebbe già a Capodanno con la celebre intervista a Sky di Big Rom non autorizzata dal Chelsea e della quale non era a conoscenza neppure il suo agente. Insomma, il più classico dei “faccio come mi pare”.
Lukaku dimostra che non sempre i giocatori sono “vittime” dei procuratori
La multa da 500mila euro era stata doverosa, ma non aveva affatto placato la voglia di andarsene del belga. Una scheggia impazzita che a Londra il tecnico Tuchel non voleva più ritrovarsi tra i piedi nella prossima stagione, tanto da avallare in prima persona la cessione in prestito. E così il passaggio all’Inter farà tutti contenti tranne i fiscalisti della società inglese. Ma questa è un’altra storia. La vicenda Lukaku in realtà segna un svolta anche professionale nel rapporto calciatori-agenti. Troppo spesso, a sproposito, si è parlato di giocatori “vittime” delle scelte dei loro procuratori. Quasi come fossero succubi e sottomessi a loro. In realtà Big Rom ha dimostrato, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, che il pallino lo tengono sempre coloro che scendono in campo. Sono loro gli artefici (nel bene e nel male) delle proprie carriere e dei trasferimenti di mercato. E chissà che il numero 9 non lanci anche la moda di trattare direttamente con i club bypassando procuratori e mediatori. In fin dei conti poi basta un buon avvocato per stilare i contratti e tenere i contatti tra le parti, ma al momento decisivo delle contrattazioni è il giocatore che deve “parlare” ed “essere parte attiva” dell’operazione. Sarebbe l’ennesima rivoluzione di Lukaku, che in un anno ha ribaltato e stravolto convinzioni e regole del mercato.