A leggere i giornali questa settimana potrebbe essere decisiva per le sorti del nuovo stadio di Milano. La situazione, si sa, è piuttosto bloccata da mesi, anzi forse da anni. Prima il freno del Milan, poi il Comune, poi l’Inter, poi due delle tre, o forse tutte e tre assieme. La realtà è che se da una parte tutti dicono che servono gli stadi nuovi quando si tratta di trasformare concetti in realtà ecco che la questione si complica. Difficile quindi dare torto ad un’importante figura dello Sport italiano che, ai margini di un evento tenutosi a Roma, ha confidato ad alcuni presenti tra un bicchiere di vino ed una tartina, che «se mai l’Italia dovesse organizzare ed ospitare i Campionati Europei 2028 lo si farà purtroppo con i soliti stadi vecchi».
Avete capito bene. Nel futuro, nemmeno troppo vicino, si rischierà che a Milano ci sarà ancora San Siro, a Roma l’Olimpico, a Napoli il Maradona.
Il peso degli stadi vecchi
E tutto questo pesa. Pesa sui bilanci delle squadre che alla voce impianti si troveranno a poter mettere delle briciole (mentre ad esempio in Inghilterra gli stadi sono dei gioielli di architettura e soprattutto delle slot-machine per i contabili).
Pesano sulla credibilità dello sport, sullo spettacolo e quindi sui diritti tv (e anche questi sono soldi). Pesano sull’appetibilità dell’intero sistema come di una singola squadra. Quale magnate estero potrebbe mai decidere di investire centinaia e centinaia di milioni di euro in una grande squadra costretta a giocare in uno stadio fuori dal tempo e poco attraente? Pesano sui tifosi costretti a godersi uno spettacolo sportivo in arene per niente adatti con servizi igienici a dir poco discutibili, con una ristorazione che fa sembrare gli autogrill un ristorante stellato, con difficoltà logistiche nell’arrivarci, nel trovare parcheggio. Insomma un contorno che di certo non mette gli amanti del pallone nelle condizioni psicologiche perfette per godersi al meglio lo spettacolo.
Europei 2028, stadi troppo vecchi in Italia?
E non è nemmeno detto che questo sarà il fattore che ci impedirà di ospitare gli europei 2028.
Trovare un colpevole è impossibile, perché se c’è uno sport nel quale davvero non abbiamo rivali è lo «scaricabarile». La politica, la burocrazia, i proprietari, la crisi economica, il Covid, la sfortuna. C’è una soluzione, una strada, che il nostro «vip» dello sport confidava poco dopo la sua amara considerazione: «…a meno che non si intervenga con leggi speciali e/o poteri speciali, come accaduto per il Ponte Morandi a Genova». Insomma, mettere alle strette proprietari ed investitori, superare i freni della burocrazia con leggi speciali.
Non a caso un paio di politici presenti, annuivano in maniera favorevole. Se sono rose…
Ps. L’incontro tra Milan, Inter ed il sindaco di Milano di martedì scorso ha visto un passo indietro (sulla parte Real estate) per farne una in avanti sullo stadio. Ma già gli ambientalisti sono sul piede di guerra. Ed hanno votato in massa per Sala alle recenti elezioni comunali. Peserà o no?