Perché leggere questo articolo? Il Comune di Milano non ha dato certezze sui lavori di ristrutturazione di San Siro e quindi niente finale di Champions nel 2027. Una serie di ritardi mette a rischio anche Euro 2032.
La UEFA ha ufficialmente revocato l’assegnazione della finale di Champions League del 2027 allo stadio di San Siro. Un duro colpo per Milano e il calcio italiano. La decisione, confermata da un comunicato ufficiale, è legata all’incertezza sui lavori di ristrutturazione dello stadio e dell’area circostante. “Poiché il Comune di Milano non può garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non saranno interessati dai lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della Champions League del 2027 – si legge nel comunicato -, è stato deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire la procedura di gara per designare una sede idonea, con una decisione prevista per maggio-giugno 2025.”
La questione San Siro: una lunga catena di ritardi
Questa notizia è solo l’ultimo capitolo di una lunga e controversa vicenda della futura gestione dello stadio Meazza. La decisione della UEFA nasce dalla complessità della situazione legata allo stadio milanese. Da anni, infatti, San Siro è oggetto di un acceso dibattito riguardo alla sua ristrutturazione o costruzione di un nuovo stadio. Il Meazza, pur essendo uno stadio storico e caro ai tifosi, richiede interventi significativi per adeguarsi agli standard moderni, sia in termini di comfort che di sicurezza.
Le squadre di calcio di Milano, Inter e Milan, hanno più volte presentato piani per la costruzione di un nuovo impianto, che andrebbe a sostituire l’attuale San Siro. Tuttavia, ogni proposta è stata ostacolata da ritardi burocratici, cambiamenti nei piani urbanistici e forti resistenze da parte di una parte della popolazione e delle istituzioni. Il futuro dello stadio è diventato un argomento di scontro politico e mediatico, con continui rimbalzi di responsabilità tra Comune, club e enti preposti alla gestione degli spazi urbani.
L’idea di demolire San Siro e costruire un nuovo stadio moderno, progettato per ospitare grandi eventi internazionali come la finale di Champions League, ha incontrato numerose difficoltà. Le incertezze sulla tempistica dei lavori, legate anche alle complesse procedure di approvazione e agli appalti pubblici, hanno impedito di dare un calendario preciso. Inoltre, il dibattito sul destino del Meazza ha portato a continue revisioni dei piani, facendo slittare di anno in anno una decisione definitiva.
Un’occasione persa per Milano
Per Milano, la perdita della finale di Champions League 2027 rappresenta un’occasione mancata non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico e turistico. La finale della massima competizione europea avrebbe attratto migliaia di tifosi e generato introiti significativi per la città, oltre a consolidare ulteriormente la reputazione di Milano come una delle capitali mondiali dello sport. Il precedente più recente risale al 2016, quando San Siro ospitò l’emozionante finale tra Real Madrid e Atletico Madrid. Un evento che fu un successo a livello organizzativo e che contribuì a dare visibilità internazionale alla città.
Ora, Milano si trova di fronte a un bivio. Da un lato, c’è la possibilità di mantenere e ristrutturare San Siro, pur consapevoli delle limitazioni di uno stadio costruito quasi un secolo fa. Dall’altro, c’è l’opzione di costruire un nuovo stadio, magari fuori città, che possa rispondere alle esigenze del calcio moderno. La decisione finale non è ancora stata presa, ma con la revoca della finale di Champions League 2027, il tempo a disposizione per agire si sta esaurendo.
A rischio anche gli Europei 2032?
Pochi giorni fa la Uefa ha lanciato un allarme che va oltre la finale di Champions a San Siro. L’Europeo 2032 che si dovrebbe disputare in Italia sarebbe a rischio. “Servono cinque stadi a norma con progetti già approvati e finanziati – le parole di Michele Uva, dirigente Uefa -: al momento ce n’è solo uno pronto, l’Allianz Stadium di Torino. L’Olimpico di Roma ha bisogno di pochi interventi, mentre la situazione di San Siro è più complicata”. Così complicata che oggi la Federcalcio europea ha deciso di togliere a Milano l’organizzazione della finale di Champions League 2027.