Chissà se, tornando indietro con la macchina del tempo, i responsabili della Lega Serie A sceglierebbero ancora di sperimentare il calendario asimmetrico in questa stagione così compressa. Si intende quella novità per cui le partite del girone di ritorno non coincidono con quelle dell’andata, disegnando un percorso completamente diverso e senza paletti. Qualcuno si era accorto già al momento della compilazione del calendario, la scorsa estate, di essere finiti nella tempesta perfetta perché il computer di via Rosellini (dove in realtà chi si occupa della scansione delle giornate deve fare i conti con 234 indicazioni stringenti che obbligano ad alcune scelte obbligate) ha disegnato un mese di gennaio che più bollente non si può.
Serie A, un inverno ricco di big match
I big match sono quasi tutti collocati nelle prime 5-6 settimane del girone di ritorno. Anche quelli potenzialmente decisivi per la lotta scudetto, se è vero che l’Inter campione d’inverno si deve misurare in rapida sequenza con Atalanta (16 gennaio), Milan (6 febbraio) e Napoli (13 febbraio) e che le inseguitrici a loro volta sono alle prese con incroci da urlo. Il Milan, ad esempio, ha il trittico Roma-Juventus-Inter e il Napoli comincia all’Epifania con la trasferta in casa di Allegri e poi ospita le due milanesi al Maradona. Solo l’Atalanta ha un calendario appena più equilibrato incrociando Inter e Juventus prima della metà di febbraio che segna, per chi è ancora in corsa, anche il ritorno della Champions e dell’Europa League.
I casi spinosi di Milan e Napoli
C’è chi si sta lamentando e chi osserva con maggiore distacco, sperando di poter lucrare un vantaggio anche perché, Covid permettendo, si entra nelle settimane della Coppa d’Africa che poterà via alcuni dei protagonisti della Serie A. I casi più spinosi sono quelli di Napoli e Milan che rischiano una sorta d’emergenza continua e che potrebbero ricevere un assist inatteso dal dibattito sull’opportunità di giocare il torneo africano: i club della Premier League spingono per non mandare le proprie stelle (ce ne sono più di 40), gli italiani stanno in posizione più defilata ma, comunque, di vigilanza attiva
Nuova prova per Dazn
Di sicuro sarà un mese di gennaio e febbraio di grande interesse televisivo intorno al campionato e questa può essere una bella notizia per DAZN, alle prese con le richieste di TIM di rivedere al ribasso il minimo garantito da 340 milioni di euro a stagione che lega le due aziende nell’avventura con i diritti del calcio italiano. Fin qui, al netto delle spiegazioni ufficiali, non è stato un successo perché i problemi tecnici non sono mai stati risolti fino in fondo e perché gli ascolti, di cui viene contestato anche il metodo di rilevazione, segnalano un progressivo distacco dell’utenza dal prodotto pallone. Non è una cosa solo di questi mesi, ma una tendenza che deve far riflettere.
Il sovraffollamento di big match in Serie A? Poteva essere evitato
Nelle serate d’inverno e con tutti i big match in programma è possibile che la curva salga. Ma poi? Cosa accadrà se, ad esempio, l’Inter di Inzaghi dovesse prendere il largo con la prospettiva degli ultimi tre mesi in discesa contro avversarie nella stragrande maggioranza del lato destro della classifica? O se la volata Champions dovesse ricevere qualche impulso definitivo? Il ragionamento andava forse affrontato a priori per evitare l’affollamento di grandi partite in inizio di 2022. In fondo il compito della Lega, oltre a garantire il corretto funzionamento del torneo, è quello di renderlo prodotto il più possibile attrattivo per il mercato interno ed internazionale. E cosa c’è di meglio di un crescendo di pathos fino all’apice di scontri diretti nel momento finale del campionato? La Formula Uno con il Mondiale assegnato all’ultimo giro tra Hamilton e Verstappen insegna. La Serie A a terminare le festività e poi farà i conti con il gennaio più pazzo di sempre sperando che non si risolva in un autogol.