“Pagare moneta, vedere cammello” si diceva una volta. Nel malandato calcio italiano sempre più alla ricerca di nuovi investitori torna ciclicamente la presenza dell’arabo. Una presenza (o speranza) che molto spesso però alla fine fa rima con favoletta. Da impacchettare ad uso e consumo di media e tifosi. È successo con la Roma più volte e con il Milan quando erano in vendita. Lo scenario sembra potersi ora ripetere con l’Inter. All’orizzonte però non ci sono gli sceicchi miliardari di PSG o Manchester City, bensì personaggi chiacchierati e non troppo positivamente. I cosiddetti speculatori. Occhio quindi alle trattative fumose.
Ad esempio un nome ricorrente porta ad un fondo legato a doppio filo al principe saudita Mohammed Bin Salman che ha provato in passato, senza successo, ad acquistare club di Premier League. Per diventare proprietari di società inglesi serve la cosiddetta reputation, ovvero non essere implicati in vicende dai risvolti penali. E Bin Salman è parecchio chiacchierato. Non solo per la recente comparsata da 50mila euro di Renzi ma soprattutto per l’uccisione del giornalista Jamal Kashoggi.
Insomma, la Cina nel calcio non sarà più così vicina come prima ma anche “l’arabo” che tutto vuole non scherza. Se esiste davvero….