La prima cosa intelligente che mi viene da dire parlando di ‘Soy Georgina’ – docufilm dedicato da Netflix alla non ancora first lady Ronaldo – è che, se non mi avessero chiesto di scrivere questo pezzo, certamente non avrei visto ‘Soy Georgina’. E che altrettanto certamente la vita sarebbe trascorsa senza scossoni. Invece, con grande diligenza, mi sono applicato nella visione della serie e alla fine ho capito tante cose di cui una fondamentale: se sei ricco o vivi con una persona ricca la vita è bella, ridi tanto e sei circondato di persone che chiami amici. E anche di macchine di lusso, gioielli, gente che ti adula e che è disposta a fare tutto per te. E che alcuni concetti basilari di tutti noi comuni mortali, come badare ai figli e organizzare le vacanze, se sei ricco o vivi con una persona clamorosamente ricca assumono un significato diverso.
Cosa si può imparare dalla visione di ‘Soy Georgina’
Quindi non me la sento di dire di avere sprecato sei ore del mio tempo nel guardare ‘Soy Georgina’, perché non avendo lo stesso conto in banca di Georgina e di Cristiano Ronaldo (che di tanto in tanto appare nella serie, ma soprattutto dentro il telefono di Georgina o su quadri e fotografie che lo ritraggono in una delle sue mille imprese) tutte queste cose non le sapevo. Potevo immaginarle, ma ora che le ho viste mi sento certamente più completo.
Prima regola: Georgina è sempre in passerella
La prima cosa che mi è rimasta in testa di ‘Soy Georgina’ è che Georgina è sempre truccata e cammina sempre come se stesse sfilando. Anche quando si alza dal letto. E poi ride tanto e i suoi amici la applaudono forte e ridono anche loro, quando li ospita in vacanza, sullo yacht a Montecarlo, al ristorante, sul jet privato per andare alle partite del fidanzato e cose simili. Ridono e sono contenti. E se devono farle un regalo si comportano diversamente da noi comuni mortali e comprano collane da decine di migliaia di euro.
Georgina e il bodyguard contro gli insetti
Poi mi è rimasto che, quando sei Georgina, se c’è un’ape o una mosca chiami il bodyguard perché la sposti. Che puoi non sapere che a Cannes c’è il mare e, invece di prenderti per una scombinata, ridono tutti. Forte. E che i tuoi amici continuano a ripetere in ogni situazione che adorano essere tuoi amici. E ridono tantissimo. Sempre.
Georgina, non è sempre una favola: se il wi-fi non prende…
Ho scoperto che anche Georgina, come tutti noi, si incazza quando il wi-fi prende male in casa ma – e qui sta la differenza – a lei capita nella cabina armadio che occupa più o meno lo spazio di un monolocale. Che a lei ogni tanto capita di entrare in un negozio di marca, prendere tutto quello che umanamente si può pensare di trasportare fuori avendo a disposizione due mani e sentirsi dire dal commesso “il proprietario ha detto che offriamo tutto noi”. E quindi uscire senza pagare senza essere inseguiti dalla security.
Georgina, e se al mare non c’è la palestra? La fai portare da casa
Altra lezione è che bisogna essere sempre umili e, ad esempio, mentre si chiede al proprio staff di organizzare le vacanze (“Che sia una villa, molte stanze, piscina e imbarcadero, circondata dai campi per far correre i bambini, vicinissima al mare ma inaccessibile per rispetto della privacy”) è bene sottolineare che “non è un problema se non c’è la palestra”. Non perché davvero non sia un problema, come immaginate voi, ma perché al massimo tutti gli attrezzi li porti e li fai rimontare tu da casa, un po’ come voi quando chiedete se la biancheria sia inclusa o no nel prezzo.
E con lo stesso senso della misura, ho scoperto che se sei Georgina puoi pensare di pronunciare almeno una volta nella vita questa frase: “Lavo i bambini, faccio la doccia e andiamo al box Ferrari”. Ovviamente accompagnata su un tender dallo yacht alla terraferma di Montecarlo dove ti aspetta uno – anche lui “grande amico” – che di nome fa John e della Ferrari è il proprietario.
Essere Georgina è alla portata di tutti. O quasi
Insomma, non proprio una vita da inferno. Ma se pensate che tutto questo susciti una certa invidia, non è vero. In fondo essere Georgina è alla portata di tutti o quasi perché l’altra cosa che ho capito, non subito ma alla settima-ottava volta che l’ha ripetuto, è che lei quando ha conosciuto Cristiano Ronaldo andava al lavoro in tram e tornava a casa in Bugatti. E che questo faceva abbastanza morire le colleghe. Quelle sì invidiose di Georgina e poco inclini a ridere, ridere forte e a ripetere come macchinette automatiche di adorare di essere amiche di Georgina.