La faccia di Charles Leclerc che si aggira nei paddock pensieroso, se non scuro in volto, la dice lunga su come sia andata la tre giorni di test (unici) in vista del via al mondiale di Formula 1 in partenza domenica prossima sulla pista del Bahrain.
Il problema è che la Red Bull sembra ancora davanti
E non perché la Rossa sia nata male o non funzioni, anzi. Il problema è che la Red Bull sembra ancora davanti, parecchio davanti. Soprattutto sul passo gara e soprattutto con Max Verstappen che ha impressionato tutti con alcune simulazioni di gara in cui era più veloce della Ferrari di oltre mezzo secondo al giro.
Leclerc, come Sainz nella giornata conclusiva, hanno evidenziato proprio nei «long run» un degrado anomalo con le gomme medie e con quelle morbide che andavano a rovinarsi in maniera evidente giro dopo giro costringendo il muretto a richiamare ai box il pilota dopo dieci, dodici giri massimo. Il tutto mentre con le medesime mescole la Red Bull volava e si manteneva costante nelle prestazioni per 15-18 giri.
Ci sono però segnali positivi per la tre giorni della scuderia di Maranallo
Ci sono però segnali positivi per la tre giorni della scuderia di Maranallo che torna con alcune importanti certezze. La prima riguarda la vera spina nel fianco della scorsa stagione: l’affidabilità del motore. Non c’erano dubbi infatti che il miglior propulsore, per potenza, del Circus già lo scorso anno fosse quello della Ferrari che però aveva una scarsa affidabilità costringendo quindi ad un’utilizzo limitato (in alcune piste, si dice soprattutto quella in Messico con l’ulteriore variabile dell’altura e dell’aria rarefatta, il motore sarebbe stato fatto girare al 70%). Questo comportava uno svantaggio nei rettilinei contro la Red Bull che nei corpo-a-corpo aveva vita facile. Bene. Oggi questo scoglio pare superato e la Top Speed registrate nei lunghi rettilinei del Bahrein lo testimoniano con la Ferrari prima della lista.
La seconda buona notizia è che sia con le gomme dure nella simulazione di gara che nel giro secco
La seconda buona notizia è che sia con le gomme dure nella simulazione di gara che nel giro secco (non fatevi ingannare dai risultati finali. Durante la lotta per il giro veloce di sabato pomeriggio tra Alonso, Perez e Russell, Sainz preferiva la simulazione gara nel medesimo orario in cui si correrà domenica) la Rossa si è dimostrata molto competitiva.
Alle perplessità di Leclerc invece faceva da contrappeso la calma del nuovo Tem Principal
Alle perplessità di Leclerc invece faceva da contrappeso la calma del nuovo Tem Principal. Frederic Vasseur infatti ha tenuto calmi tutti, soprattutto il pilota monegasco, ricordando i test dello scorso anno e spiegando che, proprio come dimostrato dalla stagione passata, il mondiale non lo si vince nelle prime due gare (con la Ferrari che dominava e la Red Bull che arrancava) ma nelle restanti 21, con una serie di sviluppi e migliorie capaci di ribaltare quelli che posso essere i valori di inizio campionato. Anche perché se a Maranello non si sogna altrove la situazione è anche peggiore. La Mercedes fatica al punto da avere già pronta di fatto una nuova macchina, totalmente diversa da quella attuale (copia della fallimentare della stagione 2022) ed un altra big, la McLaren, è stata per tre giorni nelle retrovie.
Da venerdì finisce il tempo dei test e si comincia a correre, sul serio
Comunque sia il Circus, che si dimostra in salute economica come pochi altri sport al mondo per la gioia evidente ai box di Stefano Domenicali che guardava con molta attesa alla gara di Las Vegas, il simbolo della nuova Formula 1 «show» dei proprietari americani, resta nel deserto. Da venerdì finisce il tempo dei test e si comincia a correre, sul serio.