Costano come giocatori di fascia media, lontani dagli stipendi dei top player, ma incidono sui destini di squadre e società più di un buon centravanti. Nel bene e nel male. Ecco la classifica degli stipendi dei manager della Serie A, quelli che governano la baracca, fanno il mercato, si presentano davanti ai microfoni per dettare la linea dei club e spesso fanno da cuscinetto tra gli umori dei tifosi e le esigenze delle rispettive proprietà. True Sport ha già raccontato lo scorso 11 dicembre il meccanismo dei compensi del Cda del Napoli, in gran parte devoluti alla famiglia De Laurentiis. Oggi dà conto dei guadagni degli altri top manager spulciando nelle carte dei bilanci al 30 giugno 2020 con un paio di avvertenze. La prima è che non tutte le voci possono essere facilmente ricostruibili e, quindi, qualche bonus può essere stato perso per strada. La seconda è che per qualcuno si tratta di stime. Il più ricco di tutti è certamente Ivan Gazidis, plenipotenziario della famiglia Singer a capo del Milan: 3,150 milioni di euro lordi a stagione. Dietro di lui il patron e presidente del Verona, Maurizio Setti (3,061 lordi) e Fabio Paraticix, capo dell’area tecnica della Juventus (2,884). In zona podio c’è anche Beppe Marotta, amministratore delegato dell’area sportiva Inter: ha uno stipendio da circa 1,5 milioni netti che al lordo fanno poco meno di 2,7. Il suo direttore sportivo Piero Ausilio arriva a 1,750, sempre lordi. E gli altri? Ufficialmente non c’è più nessuno sopra il milione. Appena sotto arrivano Guido Fienga (ad Roma) con 750.000 euro e il suo direttore generale – ora uscito dal club – Mauro Baldissoni che ne ha presi 714.000. Lotito e Scaroni, presidenti di Lazio e Milan, viaggiano sui 600.000 euro e precedono i vertici della Juventus: Andrea Agnelli (502.000 euro) e Pavel Nedved (475.000).