Ormai le strette di mano non valgono più niente e spesso pure i contratti diventano carta straccia. Vedi i recenti casi di Gattuso-Fiorentina e ora Italiano-Spezia, con quest’ultimo che a 2 settimane dal rinnovo coi liguri (con tanto di aumento dello stipendio del 30%) spinge ora per andarsene e passare al club di Commisso. Dicevamo degli accordi sulla parola: nel calciomercato italiano di oggi meglio non fidarsi. Altrimenti si rischia di restare col cerino in mano.
Calciomercato italiano, l’esempio Lotito-Inzaghi
Ne sa qualcosa Claudio Lotito che un paio di settimane fa dopo una cena durata 4 ore si diede la mano con Simone Inzaghi. I due fissarono pure l’appuntamento all’indomani per le classiche firme di rito sui contratti. Ma quella che doveva essere una pura formalità divenne un giammai. Nel mezzo il rilancio dell’Inter che offrì a Inzaghino un milione in più di di stipendio e bye bye Lazio.
Lotito raccontano sia ancora furibondo per quel dietrofront e non si parla più con il suo ex allenatore, ma resta in buona compagnia.
C’è anche il caso Paulo Fonseca-Tottenham
Che dire di quel Paulo Fonseca sedotto e abbandonato sull’altare dal Tottenham che una settimana prima gli aveva sottoposto un triennale da 4 milioni a stagione con tanto di accordo verbale, salvo poi qualche giorno più tardi cambiare idea e scaricarlo con un messaggino su Whatsapp adducendo problemi fiscali non meglio specificati. Vatti a fidare, verrebbe da dire.
Una stretta di mano e una pacca sulla spalla come accadeva fino a qualche anno fa oggi non hanno più valore nel mondo del calcio, dove c’è sempre qualcuno pronto a rimangiarsi accordi e parole per qualcosa di più vantaggioso. Tanto un pretesto o una scusa si trova sempre.
Ricordate la storia del problema ai denti del terzino Aly Cissoko al Milan? Una puerile scusa per non pagare i 15 milioni pattuiti al Porto, visto che l’esterno mancino (tutt’altro che un fenomeno) dopo quel giorno ha giocato 400 gare nei professionisti in Europa senza mai aver alcun problema odontoiatrico.
Calciomercato italiano, quelle parole mantenute… che lontano ricordo
Da allora ne abbiamo viste di tutti i colori e appare impossibile credere che affari come Maradona-Napoli o Ronaldo-Inter oggigiorno andrebbero in porto. All’epoca i giocatori mantennero la parola data mesi prima, nonostante pressioni e rilanci milionari (in entrambi i casi del Barcellona…) pur di sposare la squadra scelta e mantenere fede alla promessa fatta rispettivamente a Ferlaino e Moratti.