Mentre Stefanos Tsitsipas conquistava il secondo successo consecutivo nella famosissima «Terrazza» del Country Club il vero tema di discussione tra gli addetti ai lavori ed i tifosi con i Borsalino in testa era un altro: vedremo ancora sui campi da tennis Roger Federer?
Molti hanno parlato di RITIRO
La domanda è lecita ed in molti hanno pronunciato persino la parola RITIRO (lo scriviamo maiuscolo dato che stiamo parlando di una vera Divinità) ma per il momento resta solo il mistero. Poche, pochissime infatti le notizie reali pubbliche. La prima è che Federer ha subito operazioni su operazioni al ginocchio; la seconda è che nel 2021 ha giocato solo 11 partite in 4 tornei puntando tutto su Wimbledon dove ha perso in maniera netta ai quarti di finale contro Hurkacz. Da quel momento solo silenzio e qualche video sui social. Nell’ultimo Roger spiegava al mondo che aprile sarebbe stato il mese decisivo per capire se davvero potesse avere speranze di ritornare anche solo per due settimane il giocatore che era una volta.
L’obiettivo è chiaro. Federer ha dichiarato di aver pensato anche al ritiro ma si dice convinto di voler riprendere l’attività agonistica “finché sarà possibile lottare per un torneo dello Slam”. A dire la verità l’elvetico parla di un torneo solo: Wimbledon. Quello che preferisce, quello dove ha vinto di più e fatto la storia, quello che si adatta di più al suo gioco e che richiede meno sforzi alle articolazioni rispetto alla terra rossa ed al cemento. Il problema è che siamo quasi alla fine di aprile e di comunicazioni ufficiali non ce ne sono mentre le sensazioni nell’ambiente sono pessimistiche. Il tutto nascosto in bisbiglii pronunciati in tavoli appartati come se si avesse paura a raccontare a voce alta quanto sta succedendo.
Il mistero degli ultimi due anni di Federer
Perché gli ultimi due anni di Federer sono davvero qualcosa di misterioso. Certo, il Covid ci ha messo del suo ma i continui infortuni al ginocchio che gli sono di fatto costati due anni di carriera non hanno una spiegazione semplice. Per un legamento crociato (uno dei traumi peggiori all’arto), in 6 mesi un atleta ritorna all’attività. Qui si parla di anni e non di mesi e non ci sono certezze sulla guarigione…
In più commentatori ed esperti incontrati a Montecarlo concordano su una cosa. Tornare all’attività dopo due anni di stop, dopo problemi alle ginocchia e soprattutto con la carta di identità che dice 42 anni (l’8 agosto) non è semplice, nemmeno per il più grande di tutti i tempi (the GOAT). “Gli altri non stanno mica a guardare – ha confessato un noto allenatore – Alcaraz, Sinner, oltre a Djokovic, Nadal. Sarebbe bellissimo rivedere Federer a Wimbledon ma possibilità di vincere sono praticamente zero». Lo svizzero infatti che ha una classifica molto lontana dalle prime posizioni in caso di partecipazione già al terzo turno rischia di trovarsi davanti ad una delle prime 4 teste di serie. Difficoltà su difficoltà.