A guardare il passaporto e vedere il paese di provenienza verrebbe da credere che Thomas Zilliacus sia il tipico scandivano freddo, lucido, impassibile. Invece questo miliardario comparso nelle pagine dei quotidiani sportivi come nuovo possibile acquirente dell’Inter in realtà è un amante del calcio, appassionato, tifoso, in maniera molto mediterranea e latina. Basta seguire i suoi social dove davvero commenta di tutto, come fa ciascuno di noi al bar ogni lunedì Gazzetta dello Sport sul tavolino.
Questo però non significa che non stia pensando seriamente di acquistare l’Inter
Questo però non significa che non stia pensando seriamente di acquistare l’Inter, anzi. I colloqui sono cominciati, discreti, lontani come ha confermato lui stesso («Non voglio disturbare Zhang…»). Ma come stanno le cose e, soprattutto, che tipo di operazione sarebbe?
Zilliacus ha un patrimonio personale di oltre tre miliardi di euro
Zilliacus ha un patrimonio personale di oltre tre miliardi di euro. Impensabile che decida di coprire da solo la valutazione dell’Inter che gira nel mondo della finanza (1,2 mld). Nessuno infatti arriva a utilizzare un terzo delle proprie risorse finanziarie per un’acquisizione simile. Ci si appoggia sempre all’aiuto di qualche fondo estero, dal tesoro molto ma molto superiore.
Funzionava così infatti la proposta di acquisto che fino a poche settimane fa lo stesso Zilliacus aveva presentato ai proprietari del Manchester United
Funzionava così infatti la proposta di acquisto che fino a poche settimane fa lo stesso Zilliacus aveva presentato ai proprietari del Manchester United e finita nel nulla come lui stesso ha ovviamente spiegato su twitter (un po’ in Elon Musk style): “Con la collaborazione di XXI Century Football Capital avremmo potuto pagare ai Glazers 6 miliardi, costruito un nuovo stadio, creato la migliore squadra del mondo e formando un club capace di fare utili. Non è bello che non abbiano voluto parlare con noi…”.
Zilliacus si appoggia sempre a fondi interessati
Zilliacus quindi si muove ma mai da solo. Si appoggia sempre a fondi interessati e che vedono in lui una sorta di garanzia. Ed è la stessa strada scelta per guardare all’Inter: in questo caso però il fondo che farebbe da stampella finanziaria non sarebbe XXI CFC ma Investcorp, un nome non nuovo nel panorama del calcio finanziario italiano, anzi, di Milano. Il fondo del Bahrain era infatti uno di quelli interessati all’acquisto del Milan, un paio di anni fa. Poi però la proprietà rossonera (Elliott) scelse Jerry Cardinale.
Ora la storia si ripete
Zilliacus non solo era a San Siro alle ultime due gare casalinghe di Champions League dei nerazzurri ma si dice abbia già avuto un primo approccio con la proprietà. È noto a molti che Investcorp abbia due volte negli ultimi 12 mesi chiesto i conti della società per poter formulare una offerta. La prima volta non se ne fece nulla. Questa volta però la situazione è diversa. Zhang ed il gruppo Suning tra 11 mesi devono restituire i 275 milioni di euro ricevuti dal fondo Oaktree che in caso di mancato rientro diventerebbero in automatico i nuovi proprietari (poco interessati) dell’Inter. Certo, in viale della Liberazione non hanno dato fondo a questo prestito grazie anche ai conti di questa stagione che con la finale di Champions League saranno meno neri del previsto, ma a maggio del prossimo anno tutto può succedere.
Steven Zhang è alla disperata ricerca di un finanziatore per poter risolvere la questione in maniera autonoma
Steven Zhang è alla disperata ricerca di un finanziatore per poter risolvere la questione in maniera autonoma, senza così dover sottostare a nuovi proprietari, o quantomeno poter restare in società come socio di minoranza. A questo si legherebbe una fuga improvvisa in elicottero di mercoledì scorso dello stesso Zhang diretto in Svizzera, precisamente a Losanna. Viaggi lampo in una delle capitali della finanza internazionale (città dove tra l’altro Investcorp ha forti interessi).
Sono in molti a sostenere che Zilliacus andrà ad Istanbul, a fare il tifo per i nerazzurri, pronto poi, con la stagione finita e con la calma estiva, a fare la prima mossa.