“Ottantaman è l’eroe che Bologna si merita, ma di cui non ha bisogno in questo momento. Perchè lui può sopportarlo. E’ un vigilante che vaga nell’ombra. E’ un Cavaliere Oscuro”. La semicit. dal Batman di Nolan pare l’incipit migliore per introdurre il nuovo giustiziere affacciatosi a presidiare le strade italiane. E sventurato il popolo che ha bisogno di eroi, lo ricordiamo giocandoci un’altra citazione. Ma era inevitabile – ed avrebbe un che di poetico – il fatto che il cerchio si chiuda (per ora) proprio nella città divenuta simbolo della lotta agli automobilisti. La città che per prima in Italia ha imposto il (bassissimo) limite di 30 chilometri orari nella stragrande maggioranza delle strade urbane.
In principio fu Fleximan. Poi è arrivato Dossoman
Negli stessi giorni in cui Bologna varava il proprio provvedimento, le cronache iniziavano a narrare le gesta del misterioso Fleximan, silente vendicatore che muovendo dal Veneto ha iniziato a fare strage di autovelox, abbattendoli con l’ausilio di un flessibile. Gli episodi si sono moltiplicati. Probabilmente anche gli autori. Con blitz anche in altre Regioni del Nord Italia. E dopo Fleximan è comparso Dossoman. Ancora una volta dal Veneto. Diverso il modus operandi: il nuovo “eroe” armato di cacciavite rimuove i dossi che riducono la velocità delle auto. Una delle ultime incursioni di Dossoman a Calderara di Reno, nel Bolognese. Dove ha “firmato” la sua impresa vergando il proprio nome con una vernice verde sull’asfalto.
A Bologna arriva Ottantaman. E il limite di 30 km/h è un ricordo
Era solo questione di tempo prima che il supergruppo si allargasse ulteriormente accogliendo un nuovo elemento. E prima che a finire nel mirino fosse proprio il contestato limite dei 30 chilometri orari a Bologna. Ed ecco sorgere Ottantaman. Il suo superpotere? Prende il numero 3 sulla segnaletica orizzontale delle strade bolognesi e con un po’ di vernice nera lo trasforma in un 8. E così il limite di velocità viene innalzato da 30 ad 80 chilometri orari…
Ottantaman è un fake? Osservando la foto…
Così quantomeno riferiscono le prime cronache locali. Ma documenti e prove sono ancora decisamente pochi. Circola qualche video di presunti testimoni. Ma l’unica traccia concreta dell’operato del misterioso Ottantaman circolante in rete sembrerebbe ad oggi essere una fotografia. Nella quale il 30 è trasformato in 80. Ma a ben guardare, più che vernice sull’asfalto, sembrerebbe un fotoritocco anche piuttosto grossolano. Insomma, Ottantaman potrebbe essere un fake. Almeno per ora.
Disclaimer: Fleximan, Dossoman e Ottantaman sono vandali, non eroi
Sia come sia, vale la pena ricordarlo: quelli che compiono Fleximan, Dossoman, Ottantaman sono pericolosi vandalismi che mettono a rischio la sicurezza degli automobilisti e non solo. Le loro gesta possono strappare una risata e garantire una fugace popolarità sui social. Ma non portano mezzo metro più vicini alla soluzione dei problemi che intendono evidenziare. Ammesso che abbiano qualche ragione nelle loro eclatanti azioni di protesta.