Perché leggere questo articolo? Il mondo giudiziario al contrario. La Cbs americana abbozza il confronto tra i casi Amanda Knox e Chico Forti. Un lungo reportage con interviste in prima serata prova a raccontare i retroscena dalla vicenda che collega Usa e Italia.
Chico Forti è l’Amanda Knox italiano? Dall’altra parte del mondo ci si interroga sul mondo al contrario, almeno dal punto di vista giudiziario. La Cbs, popolare emittente americana, prova ad abbozzare il confronto tra le vicende della studentessa americana accusata di omicidio in Italia ora tornata in America e l’imprenditore italiano a lungo detenuto negli Usa.
“Enrico Forti è l’Amanda Knox italiano?” si chiede la Cbs
“The case against Enrico Forti: Is he the Italian Amanda Knox?”. Questo il titolo di Cbs 48 Hours, un lungo reportage con tanto di inviata in Italia, in cui si racconta la vicenda di Enrico Forti. In circa 45 minuti di servizio televisivo vengono intervistati alcuni protagonisti della vicenda. A partire dallo stesso Forti, intervistato nel carcere della Florida, Joe Tacopina (avvocato difensore di Forti in America, oltre che presidente di alcune squadre di calcio italiane), lo zio Gianni Forti e alcuni membri “dell’instancabile comitato di difesa di Chico”.
Nel programma, trasmesso in prima serata in America, vengono intervistati anche alcuni parenti della vittima. E qui avviene il plot twist, il colpo di scena che ribalta la vicenda. Perché Brad Pike, fratello di Anthony Dale Pike, assassinato in Florida nel febbraio del 1998, ha ribadito la versione fornita in una lettera alla madre di Forti. “Non credo che saprò mai la verità” esordisce il fratello, da sempre convinto dell’innocenza dell’imprenditore italiano.
La lettera del fratello della vittima alla mamma di Chico Forti
Per la prima volta una televisione americana fornisce la versione di un parente della vittima, che pone seri dubbi sulla sentenza di condanna. Brad Pike ha scritto alla madre di Forti: “questa lettera a sostegno dell’immediato rilascio di Chico Forti, che è stato giudicato colpevole dell’omicidio di mio fratello Anthony e successivamente condannato all’ergastolo nel giugno del 2000. Credo fermamente che il signor Forti sia innocente rispetto al reato per il quale è stato ingiustamente detenuto per vent’anni. Considerata questa dura circostanza, sostengo pienamente la concessione della grazia al signor Forti il prima possibile” prosegue Pike.
“L’omicidio di mio fratello è stata una tragedia che mi ha perseguitato negli ultimi vent’anni, ma aggiungerlo alla sofferenza di un uomo innocente è un peso troppo grande da sopportare per il resto dei miei giorni. Chiedo quindi, per favore, che il signor Forti venga rilasciato dal carcere per evitare ulteriori sofferenze inutili e ingiustificate”, concludeva la missiva.
Anche Amanda Knox si rivede in Chico Forti
Non molti americani conoscono la vicenda di Chico Forti, ma quasi tutti quelli che ne sono al corrente sembrano essere innocentisti. Lo è anche Amanda Knox, l’indiretta protagonista del caso, in quanto più volte paragonata alla vicenda Forti. “C’è un pregiudizio su di me come qui, negli Stati uniti, c’è per Chico. Mi vedo in lui, riconosco quella sofferenza e quella speranza di essere riconosciuto per quello che è” ha dichiarato Knox alle Iene.
“Tutti i sistemi giudiziari oscillano e fanno degli errori. Non si può dare per scontata la giustizia, non è qualcosa che ti viene semplicemente data, anche se te la meriti, ma qualcosa per cui devi lottare e Chico lo farà per il resto della sua vita” ha dichiarato Knox all’Ansa. “La giustizia americana ha fatto malissimo a lui. Nelle due vicende molte cose sono simili. Il suo interrogatorio non è stato registrato, poi hanno costruito un caso contro di lui che era privo di evidenze. Questo caso è imbarazzante, non ci sono prove contro di lui. La polizia ha deciso sin da subito il colpevole e nel momento in cui per loro l’evidenza era un ostacolo hanno inventato altre prove”.