In un mondo dominato dalla quasi ininterrotta frenesia scrivere poesie è un atto di coraggio. Ne è profondamente convinta Veronica Rosslyn – nome d’arte di Veronica Rossetti – che a inizio maggio ha pubblicato il suo primo libro di poesie.
Scrittrice e formatrice, è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Statale degli Studi di Milano e ha frequentato corsi di specializzazione in scrittura creativa, comunicazione e crescita personale presso enti nazionali. La scrittura, quindi, è sempre stata la sua più grande passione e ad oggi collabora con diverse riviste digitali scrivendo di cultura e inclusione sociale. Fino al 2020, ha scritto poesie per la rivista napoletana “Le Voci” e da un anno ha aperto un blog in cui parla di scrittura in tutte le sue forme. Nell’ultimo anno, forte anche della volontà di farsi conoscere da un pubblico più ampio, ha deciso di pubblicare la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Da dove la luce proviene” attualmente in vendita su Amazon.
Pubblicato facendo ricorso al “self publishing”, il libro raccoglie testi che invitano il lettore a lottare contro lo sconforto che, specie in certi momenti, pare essere protagonista delle nostre vite. Coautore dell’opera è il marito Fabio Simone Roffinott, scrittore e filosofo, con cui l’autrice condivide la passione per là letteratura.
Genesi e obiettivo dell’opera
Ma come è nata l’idea di scrivere una raccolta di poesie? E quale è l’obiettivo dell’opera? Un indizio importante è già possibile coglierlo nel titolo dove il riferimento alla “luce” – come sottolineato dalla stessa autrice – è da intendersi in senso metafisico come elemento-guida nelle avversità. “Da dove la luce proviene, per me, non è soltanto una raccolta di poesie – ha affermato l’autrice Veronica Rossetti – ma è parte di un progetto editoriale più ampio mirato a diffondere l’uso della scrittura come pratica esplorativa di sé stessi. In questo libro, primo di una dilogia, la poesia diventa un viaggio attraverso le profondità dell’animo femminile, una testimonianza della forza rigenerativa della parola scritta e del potere della creatività come strumento di guarigione interiore. L’opera, dunque, punta ad esplorare emozioni, a trasformare il dolore in forza e a mutare la confusione in chiarezza. Ovviamente la scrittura non sostituisce la consulenza o la terapia professionale quando necessario, ma può essere uno strumento utile per promuovere il benessere emotivo e ridurre lo stress”.
Il tema dell’empowerment femminile e l’esperienza del “self publishing”
Il progetto di Veronica Rossetti, però, vuole essere anche un esempio virtuoso di empowerment femminile in quanto le poesie si rivolgono, in primo luogo, ad un pubblico “rosa”. “All’interno dell’opera mi rivolgo spesso, volutamente, ad un tu o ad un noi femminile – ha poi spiegato – perchè credo nel potere dell’autorealizzazione delle donne in ogni ambito, anche in quello letterario. Certamente quello editoriale, non nascondiamolo, è un settore dove è ancora difficile emergere se sei donna perchè, al di là del genere, il mercato è saturo. Le grandi case editrici non hanno voglia di investire in autori esordienti, salvo che non abbiano un nutrito numero di followers alle spalle, mentre c’è un’attenzione maggiore da parte degli editori più piccoli. Nel caso invece di un libro di poesie un po’ più particolare come il mio, che punta su uno stile libero e intuitivo, ho scelto il self publishing perchè ho trovato interessante inserirlo in un circuito diverso da quello dell’editoria tradizionale. Ciò non significa che, in futuro, non possa valutare l’idea di pubblicare l’opera con una casa editrice interessata. Il self publishing, inoltre, ti permette di avere uno stretto contatto con il pubblico ed è una via consigliata per fare i primi passi nel settore. In Italia è un’opzione di pubblicazione nota più che altro agli addetti ai lavori, ma all’estero i self publisher sono considerati con pari dignità rispetto a chi pubblica con le case editrici. Molti autori diventati famosi, infatti, hanno iniziato proprio in questo modo”.
Dall’amore al rapporto con il corpo: i temi “rosa” del libro
“Da dove la luce proviene”, come anticipato, cerca di fare emergere alcune tematiche particolarmente care alle donne. Qualche esempio? Il rapporto con la sofferenza e con l’amore, l’elaborazione della malattia di un proprio caro, ma anche il desiderio di una propria indipendenza economica. “La scelta di rivolgersi ad un pubblico femminile – spiega ancora l’autrice – è dovuta al fatto che noi soffriamo molto, e in modo diverso dagli uomini, per quel che riguarda molti aspetti della vita. Il rapporto con il nostro corpo, con l’amore e con l’emancipazione economica sono temi ricorrenti nelle nostre vite, e credo la poesia possa essere uno strumento utile per far evidenziare i sentimenti più autentici che spesso tendiamo a nascondere. Questo però – conclude la scrittrice – non significa che le poesie non possano essere lette anche da uomini”.