L’Emilia Romagna versa attualmente in condizioni disperate: l’apocalittica alluvione che ha colpito la regione, infatti, ha provocato l’esondazione di venti fiumi, oltre a nove vittime e migliaia di sfollati. Bonaccini parla di danni per miliardi di euro, mentre il 23 maggio si terrà un Consiglio dei Ministri sull’emergenza in atto: verrà deliberato lo stato di calamità. Intanto, le scuole sono chiuse fra Cesena e Bologna, mentre è allerta rossa sull’intero territorio. Le immagini che arrivano dall’Emilia Romagna sono disperanti, sembrano provenire da un film sulla fine del mondo. Nonostante tutto ciò, il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara, previsto da mesi per stasera, giovedì 18 maggio, a Ferrara si terrà comunque. Un follia francamente inspiegabile che, farà spostare nel perimetro della disastrata regione 50-60 mila persone. Come? Claudio Trotta, capo di Barley Arts e organizzatore del concerto, non ha dubbi sul fatto che il live sarà un successo. E che chi si permette di obiettare sia solo un “rosicone”. Andiamo a dragare questo abisso.
L’Emilia Romagna è in ginocchio: perché Bruce Springsteen canta lo stesso?
L’Emilia Romagna sta attraversando giornate di grande dolore e preoccupazione. L’alluvione che la ha falcidiata ha provocato smottamenti spaventosi, moltissime sono le persone che hanno perso tutto, compresa la casa, da un momento all’altro. Ovviamente, ne è rimasta fortemente compromessa anche la viabilità verso e dalla regione. In questo quadro che di rassicurante non ha nulla, fortunatamente i danni del maltempo hanno risparmiato Ferrara. Dunque, giovedì 18 maggio, la data di Bruce Springsteen al Parco Urbano Bassani – sì, all’aperto – è confermata dagli organizzatori. Si prevede uno spostamento di 50-60mila persone che dovranno raggiungere la meta, senza ironia, si suppone a nuoto. Oppure con uno dei treni “messi a disposizione da Barley Arts”, come assicura Claudio Trotta, pronto a tutto pur di mettere in scena l’evento. “Treni Barley Arts” che, con ogni probabilità, possono volare visto che rimarranno, a quanto pare, impermeabili agli stop di tutta la linea ferroviaria nazionale dovuti, come è logico che sia, all’emergenza scatenata dall’alluvione. Non è difficile rendersi conto che spostare una data tanto importante, comporti delle difficoltà logistico-organizzative immense. Detto ciò, la pandemia ci ha, purtroppo, insegnato ad aspettare un concerto anche due anni. Non è stato certo bello, ma c’erano altre priorità. Come la sicurezza nazionale, per esempio. Ma sentiamo cosa ne pensa Claudio Trotta…
L’Emilia Romagna è alluvionata, Claudio Trotta resta ottimista
Il capo di Barley Arts, Claudio Trotta, per confermare la data di Bruce Springsteen a Ferrara ha usato parole rassicuranti, come se, in fin dei conti, si stesse facendo troppo rumore per due gocce. Innanzitutto, una questione cromatica: “Vorrei ricordare che Ferrara non è stata toccata così gravemente, non era zona rossa ma arancione. Inoltre, basta andare su qualsiasi meteo per vedere che molto probabilmente l’intera giornata del 18 maggio sarà soleggiata in tutta la regione”. La questione trasporti? Si risolve facile: “La situazione è in netta evoluzione. I treni speciali che avevamo approntato noi sono confermati, ci sono alcuni treni locali al momento chiusi ma altri ripartiranno”. E per quanto riguarda le polemiche? Semplici rosiconi da tastiera: “A leggere i commenti, alla luce delle richieste e delle critiche che fanno, parrebbe che molti non siano mai andati ad un concerto rock all’aperto in vita loro, magari con la pioggia. Altri, senza alcuna competenza, vogliono insegnare questo mestiere a noi professionisti che lo facciamo da 50 anni“. Con la speranza che “andrà tutto bene”, quello di Springsteen a Ferrara resta un evento che, a queste condizioni di emergenza e lutto, si poteva e doveva evitare.